domenica 28 giugno 2009

L'autista di Bersani, Giovanna Melandri e il terzo candidato

Ieri ero al Lingotto ad ascoltare il giovani del PD, una bella manifestazione per il rinnovamento del partito. Ho ascoltato un nuovo linguaggio, belle proposte. Ho visto soprattutto passione. Guardate ed ascoltate l'intervento del Senatore Ignazio Marino che vi posto in fondo, giusto per farvi un'idea.

C'era anche l'autista di Bersani che aspettava fuori, una lussuosa BMW (poi diciamo a berlusca che deve viaggiare su auto italiane !?) con il motore acceso per tenere fresca la vettura. Ecco questa è l'immagine di un top manager, di un amministratore delegato non di un leader politico.
Ho ascoltato l'intervento della Melandri, non ha parlato alla platea ha parlato a Debora Serracchiani, quasi supplicandola tra le righe di aspettare a prendere una posizione o una decisione. Poi ha definito l'articolo 18 un ferro vecchio. Complimenti per la sensibilità Melandri. Quel ferro sarà vecchio, ma è l'unica difesa che adesso hanno i lavoratori per non finire sulla strada senza garanzie. Prima dicci con quale "ferro nuovo" lo vuoi sostituire l'articolo 18. Mi sa che il ferro vecchio, nonostante l'età, sia proprio la Melandri.



Sono sempre più convinto che serva una terza candidatura, magari espressa dal Lingotto, per avere peso e per condizionare fortemente il futuro leader del PD. Le persone non mancano di certo, da Marino a Civati a Serracchiani a Scalfarotto...







PS. Nella pausa pranzo sono uscito, dopo il caffè, a fumare una sigaretta. Ho notato la BMW con il motore acceso ed un signore alla guida che leggeva il giornale. Mi sono avvicinato e ho fatto cenno al signore alla guida di volergli parlare.

- Dica
- Dovrebbe spegnere il motore, inquina
Mi ha guardato con aria scocciata e
- Anche lei inquina
- Io no sto fumando nella sua vettura
Il motore lo ha spento.
Poi è arrivato Bersani, è salito dietro e sono partiti.

Credo sia, questa, una metafora che la spiega tutta sulla necessità del cambiamento. Con tutta la stima e la simpatia per il ministro Bersani.


venerdì 26 giugno 2009

Valutiamo i contenuti


E' finalmente cominciato il percorso, che mi vede coinvolto in quanto iscritto, che porterà al primo vero congresso del Partito Democratico. Ci sono già due candidature: Franceschini e Bersani, una terza dovrebbe essere annunciata nei prossimi giorni. Sarà un percorso decisivo e faticoso per la vita di questo nuovo partito, una fatica che potrà essere vanificata se trasformeremo la scelta del futuro leader nell'elezione di Mister Muscolo o di Miss Italia. Se giudicheremo i candidati da quanto sfondano in TV, da quanto sono giovani o "esperti". Da quanto di partito o da quanto esterni al partito.
I leader sono la "rappresentazione umana" di contenuti, di programmi e di utopie. Giudichiamo cosa i candidati vorrano rappresentare. Il tanto atteso cambiamento ci sarà se saranno chiare le idee e se su quelle idee ci sarà unità.
Abbiamo una priorità, mettere il PD in condizioni di sconfiggere Berlusconi e tutto ciò che lui rappresenta come stile di vita e di società. Lo possiamo fare se il PD avrà un'alternativa da proporre, un nuovo modello sociale. Il PD, e la sinistra, dovrà tornare a far sognare giovani ed ex giovani. Il successo di un partito progressista dipende dal sogno, dagli ideali che propone. In caso contrario è un partito come tutti gli altri e allontana invece di avvicinare.
I contenuti e gli ideali ci dovranno dire quali potrebbero essere i nostri alleati naturali.
I contenuti e gli ideali dovranno mettere al primo posto la difesa e la reale applicazione della Costituzione.
Se sarà così io ci sarò ancora ed altri arriveranno. Ne sono certo.

giovedì 25 giugno 2009

Solidarietà al popolo iraniano


Noi non li respingeremmo mai. Loro si. La democrazia è anche accoglienza.


Leggete, non vi sembra una "naturale" evoluzione delle ronde maroniane?







A seguito delle notizie relative all'uso di forza eccessiva da parte della milizia Basij contro i dimostranti e alla luce della storia di violazioni impunite commesse da questo settore dei servizi di sicurezza, Amnesty International ha chiesto al governo iraniano di sospendere immediatamente il loro impiego come forze di polizia nel corso delle manifestazioni.La milizia Basij è una forza paramilitare composta da uomini e donne, che agisce sotto il controllo dei Corpi delle guardie rivoluzionarie islamiche. I suoi membri vengono reclutati nelle scuole, nelle università, nelle istituzioni private e statali, nelle fabbriche e nelle tribù e sono spesso impiegati per mantenere la legge e l'ordine pubblico, nonché per reprimere il dissenso. Queste milizie sono note per usare metodi estremamente brutali.

lunedì 15 giugno 2009

E troviamo sto/sta Zazà!



AAA cercasi urgentemente possibilmente nuovo magari femmina.

venerdì 12 giugno 2009

Riposatevi


Esclude di candidarsi alla guida del Pd? Massimo D'Alema dice che "è meglio il ricambio" generazionale, ma "come estrema ratio", lui non si tirerebbe indietro. Anche a fare il presidente? "Sono pronto a fare quello che chiedono, non sono interessato ad aprire conflitti però invece di continuare nelle "conventio ad excludendum" il Pd dovrebbe utilizzare le maggiori personalità del partito, che sono tante".

Va all'attacco l'ex ministro degli esteri. Parla a 360 gradi su Redtv. Dell'eterno compagno/nemico, Veltroni: "La politica è stata ingenerosa con Walter? La vita politica è severa, dopo le regionali del 2000 io mi dimisi da premier".

Da Repubblica.it

Ricordo: bicamerale, caduta del governo Prodi nel 1998, sue dimissioni per sconfitta alle regionali del 2000.

Le acque nel Pd sono agitate. L'eurogruppo, come il referendum elettorale del 21 giugno, rischiano di diventare altrettanti pretesti di resa dei conti in vista del congresso. A rompere un silenzio che durava dalle sue dimissioni da segretario, in febbraio, è Walter Veltroni. "Non tiratemi dentro le polemiche - si sfoga - ma ho a cuore il progetto del partito, voglio tenere vivo quel progetto". Non ci sta a parlare di scontri: "Bisogna rafforzare non sfasciare". Tuttavia Veltroni appare chiaramente in campo: invita a puntare su una nuova classe dirigente. "È matura una nuova generazione di dirigenti. Non uno o due" bensì "un intero gruppo dirigente: ci sono grandissime energie e forze e su questo penso che ci sia il consenso da parte di tutti".

Da Repubblica.it

Ricordo: con lui segretario i DS arrivano al minimo storico, 16,6% dei voti (5% in meno); sconfitta alle elezioni del 2008 da segretario pd.

martedì 9 giugno 2009

La mia sezione elettorale


Sono uno di quelli che è andato a votare, convinto ci sono andato. Chi passa da queste parti sa che avrei votato e votato PD.
Sono andato a votare in una scuola di un quartiere di Torino, San Salvario, in prossimità del centro. Tra il Lingotto, storica fabbrica Fiat ora sede di auditorium centro commerciale mostre e fiere e cibo slow food, e il centro città, la stazione via Roma i musei. Ai lati del quartiere il Po ed il parco del Valentino da una parte la ferrovia dall'altra.
Dentro al quartiere c'è di tutto: famiglie operaie, media e alta borghesia che stanno scivolando in classifica, commercianti e tanti immigrati di tutte le provenienze.
Sotto casa mia si sentono spesso passare le volanti della polizia a caccia di piccoli e velocissimi giovani spacciatori neri i cui clienti sono bianchi e di tutte le classi sociali.
Nel mio quartiere si sente la crisi, al mercato vanno forte gli abiti usati o a pochissimi euro.
C'è il cantiere della metropolitana (bellissima quella di Torino) che ruba parcheggi, un posto auto per alcuni vale più di un parente stretto.

Fatta questa premessa ho spulciato nel sito internet del comune di Torino per capire come si è votato nella mia sezione elettorale, mi piace sapere come hanno votato quelli che abitano vicino a me con i quali condivido assemblee di condominio, la chiaccherata in edicola o al caffè.

Ecco come si è votato nella mia sezione elettorale alle Europee.

Iscritti a votare: 730 - Votanti: 483 pari al 66,2% Non hanno votato in 247 pari al 33,8%

PDL è il primo partito, ma solo con il 32,3% dei voti
Lega Nord in controtendenza si è fermata al 7,9%

L'UDC di Casini piatto al 5,8%

Il PD ha superato la media nazionale: 27,4%
Ottimo risultato della Lista Pannella, avrebbe fatto il quorum qui: 6,6%
Di Pietro fa un piccolo botto arrivando al 12,4%

Confrontiamo governo e opposizioni: centro destra battuto dal centro sinistra di oltre 6 punti percentuali. 46,5 cs - 40,3 cd.
Superano il punto percentuale Sinistra e Libertà con il 3,6% e Rifondazione e Comunisti Italiani con l'1,9%.

Nella mia sezione elettorale il centro sinistra non è mica andato male, anzi.
Come mai? Sarebbe interessante capirlo vista la premessa, no?

mercoledì 3 giugno 2009

Senatori a Vita

Caro Presidente Napolitano,

mi permetta una richiesta, Le tocca nominare un Senatore a Vita. Non lo ha ancora fatto.Per una volta, una volta sola lasci perdere l'arte, la scienza e la politica.
Nomini un lavoratore, un operaio un muratore un bracciante.
Uno di quelli che muore sul lavoro, uno di quelli che regge la
famiglia a mille euro al mese.
Uno di quelli che non diventa cavaliere o commendatore o grande ufficiale.
Uno di quelli che quando serve deve lavorare tosto e tanto e quando non serve si accompagna alla porta senza tanti complimenti.
Uno di quelli che lo sciopero lo ha fatto anche per Lei e per me e per tutti quelli che non lo potevano fare. Anche per poliziotti e carabinieri.
Uno di quelli che a festeggiare il Primo Maggio fu ammazzato dalla mafia.
Uno di quelli che le fabbriche le ha salvate dalla distruzione e dai nazisti e poi le riconsegnate.
Uno di quelli che ci siamo dimenticati.
Allora lo faccia Signor Presidente.

Come si dice, colgo l'occasione per segnalarvi un nuovo blog. Il blog di un operaio:




mercoledì 27 maggio 2009

Una strana sensazione


E' il momento dei saluti.
Sono gli ultimi giorni in azienda dopo quasi 25 anni di anzianità vissuti intensamente quasi tutti.
E' un addio che ho deciso serenamente, quasi felicemente.
C'erano tutti i presupposti per lasciare, ottimo accordo sindacale e divorzio consensuale. Uno in meno.
Ripeto esco sereno e serena è la mia famiglia con la quale ho condiviso la decisione. Al futuro cominceremo a pensarci dalla prossima settimana.
Adesso cominciano le strette di mano e gli abbracci con i colleghi.
Alcuni li rivedrò, in questa azienda nascevano belle amicizie.
Molti invece so per certo che il rivederli sarà frutto del caso.
Il saluto con questi ultimi mi lascia una strana sensazione, sento qualche brividino sotto pelle ed un principio di commozione.
E' come un rimpianto per qualcosa di incompiuto e che non riuscirai a terminare.

domenica 24 maggio 2009

A chi giova l'astensione?

C'è nell'aria a sinistra voglia di astenersi dal voto, si percepisce dai discorsi delle persone e si legge nei blog e su facebook.
Dicono che si vuole mandare un segnale forte. Concordo sul segnale dissento sul metodo.

Personalmente io mi asterrei solo in caso di partito unico o quando si è obbligati per legge a votare.

A prescindere.

Quale sarebbe il risultato dell'astensione a sinistra?

Berlusconi avrebbe una percentuale di voti da paura (seggi e percentuale si calcolano sui votanti) che ci porterebbe ad un regime autoritario, senza contrappesi e senza opposizione. 
Fine della Costituzione.

Il PD scivolerebbe nelle braccia di Casini rincorrendo l'ormai affollatissimo centro, la sinistra radicale già fuori dal parlamento sarebbe un nostaglico ricordo ed i suoi leader li potremo trovare su Ebay a prezzo stracciato.

Vogliamo cambiare i nostri partiti di riferimento?
Chi se la sente si iscriva e agisca dal di dentro, vi ricordo che in autunno ci sarà il congresso del PD e da iscritto puoi essere determinante nella scelta del delegato congressuale.
Dove la legge elettorale lo consente dai una preferenza mirata.

Insomma non la voglio fare lunga: votate votate votate e godetevi questa bella canzone di Samuele Bersani....








sabato 23 maggio 2009

Post di servizio (e di parte)


Pubblico due link ad un manualetto elettorale che riassume date, candidati e quesiti referendari. Dedicato a Torino e provincia, ma utile a tutti negli aspetti generali.
E' di parte (vedi il mio outing elettorale) ma penso utile soprattutto per la parte referendaria.
Leggetelo e diffondetelo, se potete e se volete.
Mi sembrava utile rendere pubblica questa iniziativa.
Buone elezioni e mi raccomando non disertate le urne.
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Versione PDF (lettura e stampa)
Versione presentazione (PPS)

sabato 16 maggio 2009

"Outing" elettorale


Voterò PD.

Perchè il progetto del Partito Democratico è ancora valido.

Perchè è un partito "plurale" senza un padrone come il PDL.

Perchè non è un partito monotematico e legato ad una persona come IDV.

Perchè non è un partito che indossa camicie colorate come la Lega ed agisce solo sullo stomaco della gente e non sul cervello.

Perchè non è un partito con dogmi e nostalgie, che ci costarono molto, come Rifondazione e non posso dimenticare il 1998 e la caduta del primo governo Prodi.

Perchè Sinistra e Libertà è più utile dentro il PD che fuori.

Perchè è l'unica speranza che abbiamo per contrastare Berlusconi e soci.

Non mi elencate difetti e problemi, li conosco.
Non mi venitie a dire che ci vorrebbe un leader.
Non mi parlate delle contraddizioni e dei giochi di potere.
Sono consapevole di tutto.

Il ragazzo (il PD) è giovane è può migliorare.

Infine vi prego, a prescindere, andate a votare. Non cadete nella depressione o nella protesta del non voto.




mercoledì 13 maggio 2009

A lezioni di ripetizione

Ho come la sensazione che ce la stiamo giocando

PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 1. 
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2. 

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3. 

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4. 
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5. 
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6. 
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art. 7. 
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8. 
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9. 
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10. 
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11. 
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12 
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.

domenica 10 maggio 2009

Multietnici smemorati


"... Ormai pienamente integrate nei paesi d’adozione, le comunità italiane sono concreta testimonianza del contributo determinante di idee, di energia, di volontà speso in tutti i campi. Rappresentano, nel contempo, uno straordinario veicolo di penetrazione e diffusione della nostra cultura nel mondo e uno strumento di trasformazione e progresso anche per la patria italiana.”

Carlo Azeglio Ciampi, ex Presidente della Repubblica Italiana (1)

Per esempio:

I piemontesi e loro discendenti residenti in America Latina risultano essere ad oggi circa 4.150.000. (2)

Ma abbiamo dimenticato tutto....senza vergogna.

(1) e immagine http://www.museoemigrazionepiemontese.org

(2) http://www.consiglioregionale.piemonte.it/piemontesinelmondo/3_conferenza/comunicati/07_dati_emigrazione_piemontese.pdf


sabato 9 maggio 2009

Il potere del voto

Al mondo ci sono i ricchissimi, i ricchi, i benestanti, i poveri, i poverisimi, i morti di fame.

I ricchi, i benestanti e i poveri stanno diminuendo.

Aumentano i ricchissimi, i poverissimi e i morti di fame.

Le nazioni ricche sono sempre le stesse

Le nazioni povere sono sempre le stesse

Al Gran Gala del G8 invitano le nazioni povere.

Credo per carità giudaico cristiana

In pochi decidono le sorti del nondo

Quei pochi sono eletti dal popolo

Il popolo è distratto e non capisce il potere enorme del suo voto

Stop.

Auguri

mercoledì 6 maggio 2009

Rosso di sera bel tempo si spera

Ieri sera ho visto, rischiando nausea e vomito, i primi quindici minuti di porta a porta.

Un sacrificio simile deve essere premiato. Per forza.

domenica 3 maggio 2009

Ascolta me, divorzia anche dall'Italia


Cosa c'è da scrivere che non è stato scritto, che non si sapeva già.

Basti questa fotografia.

Chissà quante ne ha viste e sentite quel signore al suo fianco, e chissà quante ne hanno viste e sentite i suoi amici (amici?).

Chissà quanti nel sentire gli scricchiolii cominceranno a prendere le distanze.

E' la triste storia che si ripete dei potenti di questo tipo, raggiunto il culmine cominciano a sprofondare piano piano e poi velocemente nella melma. Adesso lo abbandoneranno. Vogliamo scommettere?

Che si faccia da parte lui prima che lo facciano gli altri, gli conviene.


lunedì 27 aprile 2009

The Unending Show


In attesa delle New Town e del G8 e dopo il 25 Aprile fervono i preparativi per la visita del papa.
Ci mancava pure lui. E chissà quanti insieme a lui. Ovviamente non mancherà l'unto dal signore (attento a non scivolare).

Pare però che la pazienza degli Abruzzesi sia al limite. Speriamo.

Anche perchè stiamo adando verso una brutta china, non vorrei che a qualcuno venisse in mente di continuare su questa strada e trasformare le zone terremotate in studi televisivi. Pare che qualcuno stia pensando già ad ambientarci dei format tv, vedrei bene Ballando ballando tra le scosse con la Carlucci, Scossa a scossa con Bruno Vespa, Il Grande fratello in tenda, Un posto al suolo e Sereno friabile.

Il signore che ci governa è persino peggio di Benito, almeno lui aveva costruito le sue new town (Latina per esempio) dove c'erano le paludi, aveva bonificato. Questo invece vuole costruire città impersonali, finte, di plastica. Se ne frega di una comunità, delle vie storiche dove c'era una vita vissuta. Una osteria, una scuola, una casa storica: rimasugli del passato, roba superata.
Basta una fila di casa a destra e una a sinistra, in mezzo una strada come tante. In casa la TV. Quella si. Serve, eccome se serve.

Ecco mi piacerebbe si aprisse una bella e forte discussione sulle new town. Uccidono, le new town, il nostro patrimonio storico e culturale. La nostra provincia, il nostro essere Italiani.
Quasi quasi fondo il movimento Slow Town.

giovedì 23 aprile 2009

The Show Must Go On 4 ovvero la cavalcata delle Valchirie

Consiglio dei Ministri del Nostro Presidente in Terra d'Abruzzo

Il velivolo dalle pale rotanti toccava il sacro suolo d'Abruzzo in perfetto orario, il Nostro Presidente con atletico balzo e senza attendere la comoda e sicura scaletta si lanciava dall'abitacolo seguito dalla sua gagliarda Guardia Presidenziale.
Una folla entusiasta e stupefatta lo acclamava vedendo il suo imperioso gesto effettuato con le pale che ancora giravano. Dopo aver salutato la folla esultante il Nostro Presidente con passo svelto e virile, incurante dei pericoli, si dirigeva verso la scuola della Guardia della Finanza Altrui dove si sarebbe tenuta la riunione del Consiglio dei Ministri del Nostro Presidente.

Intanto giungevano i Ministri anch'essi impavidi, fieri ed orgogliosi.

Arrivava l'intrepido Ministro di Tutti le Armi a bordo di un carro armato, il Ministro con basco nero e foulard tricolore (il nuovo tricolore: bianco verde e nero) emergeva dalla torretta del bellico carro salutando la folla e sparando verso l'azzurro cielo con il suo fiammante mitragliatore.

Accompagnata da un coro in costume egizio che intonava Celeste Aida arrivava, trasportata su un letto di foggia antica retto dai suoi collaboratori, la Ministra delle Pari e Dispari Opportunità. I virili ancelli inodossavano una leggera tunica che metteva in risalto la loro superba muscolatura. La bellissima Ministra nonostante fosse sdraiata su un fianco salutava la folla mentre le sue ancelle lanciavano petali di rose.

Il Ministro della Sicurezza Interna e della Espulsione arrivava sul glorioso carroccio scortato da armigeri in tenuta medioevale, l'epico carroccio era pavesato con le gloriose bandiere della verde Padania. Dallo storico carro le vivandiere padane distribuivano risotti e porzioni di cassoela al popolo d'Abruzzo.

Intanto faceva il suo ingresso il Ministro della Sistemazione dei Pubblici Impiegati. Il Ministro giungeva a bordo di una biga trainata da 44 impiegati del Catasto. Il benevolo Ministro urlando MI AMANO incitava gli impiegati con affettuose frustate.

Declamando poesie, cinto di corona d'allora e vestito da antico romano il Ministro delle Beauty Farm sfilava lanciando campoioncini di profumi, bagni schiuma e saponette profumate al popolo commosso.

Per ultimo arrivava il Ministro degli Affari Nostri Con I Soldi del Popolo. Seduto sul display di un enorme registratore di cassa semovente lanciava monetine al popolo esultante.

Mai si era visto un simile spettacolo pensava la gente d'Abruzzo sbalordita e piangendo commossa da tanta attenzione.

Berlusconia, 23 Aprile del Secondo Anno della Terza Era del Nostro Presidente

domenica 19 aprile 2009

Roba da matti!

Leggo adesso che Cacciari, il sindaco di Venezia, armato di macchina fotografica tra Pasqua e Pasquetta è andato a Roma e Firenze e invece di fotografare monumenti, piazze, tramonti e ponti si è messo a fotografare la "monnezza" e i venditori abusivi (pare senza violare la privacy).

Ha dichiarato che pubblicherà le foto sul sito del comune di Venezia per dimostrare che Roma e Firenze in fatto di degrado sono messe peggio della sua città.
Naturalmente da Firenze e Roma si sono alzate, come si usa dire, vibrate proteste.
Ma dico io, Cacciari, va bene che sei filosofo, va bene che c'hai il barbone tutto nero ma hai niente di meglio da fare? Devi consolarti con le disgrazie altrui? E cosa hai dimostrato? Ti sei consolato? Dirai ai tuoi cittadini che se Atene piange Sparta non ride?
Ascolta me, vai a fotografare le città dove non c'è degrado, quelle pulite. Poi pubblica le foto sul sito del comune e prometti ai tuoi cittadini di impegnarti per arrivare a quel livello di pulizia e di vivibilità.
Caro Cacciari quando si arriva a questi livelli, mentre c'è una emergenza terremoto ed una crisi economica che lascia a casa migliaia di lavoratori, forse è arrivata l'ora di ritirarsi a vita privata.

Occhio che Allemano fa il sub, quello si tuffa e ti filma il canal di dentro. Chissà cosa ci trova.

giovedì 16 aprile 2009

The Show Must Go On 3

Dedicato a Vauro 

Da leggere come un cinegiornale Luce

L’Aquila 16 Aprile 2009 Anno Secondo della Terza Eera Berlusconiana.

Anche oggi il Nostro Presidente si è recato nelle zone devastate dal terribile terremoto, con coraggio e sprezzo del pericolo ha attraversato la città protetto solo dall’elmetto che gli è stato donato da un eroico milite dei vigili del fuoco.

Il Presidente di tutti gli italiani era accompagnato dalla giovane Ministra della Istruzione Popolare, la giovane Ministra indossava una giubba della ardimentosa Protezione Civile, dove si distingueva il simbolo del nostro amato Tricolore, e una gonna pantalone color caki.

Scavalcando le macerie impavido e deciso il Nostro Presidente raggiungeva la tenda adibita a scuola che avrebbe inaugurato. Centinaia e centinaia le genti di Abruzzo che lo attendevano per salutarlo ed acclamarlo, alcuni hanno avuto il privilegio di toccarlo: non dimenticheremo mai questo momento, dicevano estasiati i fortunati abruzzesi.

I piccoli scolari d’Abruzzo sventolando le bandierine ed intonando il celebre canto “Per fortuna Silvio c’è”  lo hanno accolto nella attrezzatissima tenda scuola.

L’inaugurazione è stata veloce e non priva di scherzosi motti di spirito del Nostro Presidente che ha promesso di inviare un televisore da 70 pollici. La giovane Ministra, visibilmente commossa,  ha posto l’accento su questo nuovo modo di fare istruzione più virile  e spartano più consòno alle genti italiche.

Noi, vigili ed ansiosi, saremo qui ad attendere, insieme alle genti d’Abruzzo, le prossime inagurazioni. Il Nostro Presidente dovrà inaugurare nell’ordine: La tenda farmacia - La tenda chiesa - La tenda anagrafe - La tenda ipermercato (la più grande del mondo) - La tenda fitness - La tenda ospedale - La tenda ferramenta - La tenda circolo della liberta - La tenda popolo della libertà - La tenda indiana - La tenda di Gheddafi - La tenda mongola.

W il Nostro Presidente W La Nuova Italia




domenica 12 aprile 2009

The Show Must Go On 2





Un brand (marchio) di successo ha le seguenti caratteristiche:

  1. facile da pronunciare
  2. facile da ricordare
  3. facile da riconoscere
  4. facile da tradurre
  5. attira l'attenzione
  6. suggerisce caratteristiche e benefici del prodotto
  7. suggerisce un riferimento all'immagine aziendale
  8. distingue il posizionamento del prodotto rispetto alla concorrenza
  9. registrabile legalmente
E' come votare il Dixan o il confetto Falqui

Da wikipedia alla voce Brand

sabato 11 aprile 2009

The Show Must Go On



martedì 7 aprile 2009

Quando la terra trema, le roulotte e gli operai

Era il 1980 e lavoravo in una storica azienda metalmeccanica torinese di cui è rimasto solo il marchio. Ero il delegato sindacale degli impiegati, erano anni tosti: i licenziamneti alla Fiat, il terrorismo, la famosa marcia dei quarantamila. Berlinguer parlava davanti ai cancelli di Mirafiori. Quella esperienza mi aveva arrichito soprattutto dal punto di vista umano. Ma come dice Lucarelli questa è un'altra storia.

Era il 1980 dicevo e la sera del 23 Novembre l’Irpinia fu colpita da un tremendo terremoto. Il giorno dopo convocammo subito un consiglio di fabbrica per proporre all’azienda azioni di solidarietà verso le popolazioni colpite. Subito si pensò ad una raccolta di fondi da inviare, ma non sapevamo a chi e non mancavano i dubbi su come sarebbero stati utilizzati. Allora pensammo di raccogliere del denaro da destinare all’acquisto di una roulotte che avrebbe ospitato almeno una famiglia. L’azienda appoggiò l’iniziativa e partì la raccolta fondi.

L’adesione alla iniziativa ci stupì: acquistammo ben tre roulotte.

Acquistate le roulotte dovemmo decidere come portarle in Irpinia, caricarle su un camion e mandarle giù? Ma a chi? Non c’era la protezione civile, le amministrazioni locali erano in crisi e non affidabili.

Sapevamo che molti operai erano originari dell’Irpinia, alcuni avevano i parenti che erano stati coinvolti nel terremoto. Decidemmo di proporre all’azienda di portare noi le roulotte in Irpinia e che a farsi carico del traferimento fossero dei lavoratori tra i più coinvolti dal terremoto. L’azienda accolse l’iniziativa dando permessi retribuiti agli operai che si occuparono del trasferimento delle roulotte.

Tre lavoratori per roulotte con auto proprie o prestate si recarono laggiù fermandosi, se ricordo bene, almeno una settimana.

Al loro ritorno, stanchi ma orgogliosi, ci raccontarono che vennero accolti da un’ufficiale dei carabinieri che esautorò di fatto gli amministratori locali e chiese loro di operare alle sue strette dipendenze.

Volevo solo raccontarvi una mia storia personale che risale ad un periodo difficile ma ricco di una grande umanità.

Dimenticavo, uno degli operai del consiglio di fabbrica fu eletto deputato nel 1996. Ricordo che prendendo la parola ad un cogresso dei DS e vedendo la platea distratta la apostrofò con: “Compagni, vi prego di fare attenzione, è un operaio che vi parla non un gadget”.

La fotografia è tratta da http://www.avellinesi.it/persone/terremoto.htm

domenica 5 aprile 2009

C'era un Re particolare


Un paese in mezzo al mare
Aveva un Re particolare.
Ogni giorno che passava
Non importa dove stava
Una burla lui inventava

E la corte gli diceva
Bravo bravo bene bene
E la stampa ci scriveva
E tutto il mondo si stupiva
Di quel Re particolare

Con la piccola sul palco
Con la bella al ministero
Con le corna al suo collega
E la corte gli diceva
Bravo bravo bene bene

Con regine e presidenti
Col ministro del tesoro
Col tesoro di ministro
E la corte gli diceva
Bravo bravo bene bene

Ed in Spagna e in Alemagna
Ed in Russia e in tutta l’Asia
In America e in Giappon
Meglio son di NAPOLEON!
Dice il Re particolare

Nel paese in mezzo al mare
Non rimasero a guardare
E cominciarono a sfilare
Guarda cosa ci combina
Il nostro Re particolare

Cribbio cribbio ed oibò
Qui mi vogliono fregare
E non so più cosa inventare
Qua capiscono l’inganno
Non mi vogliono più Re

E la corte già borbotta
Uno dice qui son per caso
L’altro per fioretto mi dimetto
L’altra piange e l’altra scappa
Ti saluto caro Re particolare

Scappa e fugge fugge e scappa
Con l’amico più fidato
Me ne vado me ne vado
Senza burle voi restate
Urla il Re particolare

venerdì 3 aprile 2009

Il circo Barnum e la stanza del silenzio

E Berlusconi continua a fare il clown, non c'è crisi che tenga, è più forte di lui. Adesso alla pizza e mandolino aggiungeranno berluschino. E' diventato fastidioso, farebbe casino anche ad un funerale, ed il G20 cos'è stato se non un funerale. Il funerale di un sistema che non funziona più. Adesso scoprono anche i paradisi fiscali, ma dai? Ma tra i 20 presenti a Londra non c'era anche uno piccolo e rumoroso che di paradisi fiscali se ne intende, eccome che se ne intende.
E quello di Londra è solo un prologo, vedrete in Sardegna al G ristretto cosa combinerà, in quel periodo prenderò l'aspettativa da Italiano, chiederò temporaneamente asilo politico altrove, qualsiasi paese va bene.
Una crisi di questa portata con centinaia di migliaia fuori dal lavoro, con il rischio di tensioni sociali fortissime lui come se niente fosse ride, rumorosamente ride, fastidiosamente ride.

A Torino all'ospedale Molinette, il più grande della città, hanno inaugurato la stanza del silenzio. Una sorta di tempio laico, senza simboli religiosi, dove ci si può fermare e riflettere e ciascuno può pregare per parenti, amici e per se stesso senza "interferenze", da laico o da credente di qualsiasi religione. Una stanza del silenzio sarebbe da allestire ogni volta che c'è un'incontro tra potenti , una stanza del silenzio la trapianterei nel cervello di Berlusconi.







domenica 29 marzo 2009

I fratelli PDL, è tutta una farsa!

Chi è Berlusconi? Chi è Fini?

venerdì 27 marzo 2009

L'acqua e Torino: si può fare (e bere)

Riporto per esteso, ho fatto solo un copia e incolla. Nella foto la tipica fontana torinese, il toretto.



UNA PETIZIONE PER L'ACQUA PUBBLICA
«Se non mi ci aveste fatto pensare voi, non avrei mai dubitato del fatto che l’acqua sia un bene pubblico!»: così ha esclamato Bruno Gambarotta, ospite d’eccellenza mercoledì 11 marzo alla conferenza stampa di presentazione della campagna di raccolta firme promossa dal
Comitato "Acqua Pubblica Torino”, che propone di inserire nello Statuto della Città di Torino il principio (assente nella Costituzione italiana) che l’acqua è un bene di tutti e non un bene sul mercato.
ACQUA PUBBLICA: UN BENE DA TUTELARE Come Bruno Gambarotta, quanti di noi danno per scontato che l’acqua sia una risorsa pubblica, nel senso che spetta a tutti e che ugualmente a tutti debba essere garantita? Come infatti sostiene il Comitato, “il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti”. E ancora: chi dubita che “l’acqua è fonte di vita” e che pertanto “costituisce un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti”? Eppure, sono proprio la sua universalità e il suo essere indispensabile a renderla così appetibile alle imprese private, sicure di potervi guadagnare profitti; perciò a molti appare ancora più urgente la necessità di tutelarla.
OBIETTIVO: 5.000 FIRME Il 26 febbraio 2009 è così partita la campagna che si pone l’obiettivo di raccogliere, sino al prossimo giugno, 5.000 firme necessarie a proporre la modifica dello Statuto comunale. Nelle prime due settimane dall’inizio dell’iniziativa ne sono state raccolte 917… Il successo dell’impresa dipende solo dai cittadini (possono votare solo i residenti a Torino e in possesso di un documento di identità valido), che potranno recarsi a firmare tutti i sabati e tutte le domeniche fino al 21 giugno 2009 dalle ore 15 alle ore 18 in Piazza San Carlo 156, di fronte alla filiale Sanpaolo e in Via Garibaldi 13.
LE MODIFICHE ALLO STATUTO Il Comitato "Acqua Pubblica Torino", composto da cittadini e associazioni, si è costituito in quanto Coordinamento torinese del
Forum italiano dei movimenti per l’Acqua, realtà nazionale che da qualche anno si sta muovendo nella difesa dell’acqua come bene essenziale per la vita, contro la tendenza ormai generalizzata a privatizzare il servizio idrico secondo una logica che considera l’acqua un bene privato da offrire al miglior offerente sul mercato. Per proteggere l’acqua dalla compra-vendita di imprese e multinazionali private anche sul territorio torinese, è nata appunto l’esigenza di garantire per iscritto, all’interno dello Statuto comunale, che l’acqua è un bene pubblico e privo di scopo di lucro. Da questa semplice definizione derivano altri due principi (anch’essi da inserire nello Statuto): il primo riguarda la gestione e l’erogazione del servizio idrico integrato (cioè comprensivo di fognatura e depurazione delle acque reflue), la cui proprietà deve rimanere pubblica e inalienabile, e quindi affidata ad enti o aziende pubbliche a capitale e a partecipazione interamente pubblici; il secondo principio riconosce che ad ogni abitante debba essere garantito un quantitativo minimo vitale d’acqua (50 litri secondo l’OMS) giornalmente e gratuitamente. Questo servizio andrebbe finanziato con le tasse dei consumatori (più acqua consumi, più paghi) e con i soldi provenienti dalla riduzione delle spese militari.
ITALIA IN CONTROTENDENZAIl movimento di difesa dell’acqua pubblica ha preso il via a livello nazionale nei primi 6 mesi del 2007, quando il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua raccolse in tutta Italia oltre 400 mila firme sulla
proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici (che adesso è in discussione nelle Commissioni parlamentari). Con la recente L. 133 del 2008, però, il principio dell’acqua pubblica viene messo in pericolo. L’art. 23 bis, infatti, prevede che tutti i servizi pubblici locali, acqua compresa, debbano essere messi sul mercato e gestiti da società private o miste, considerando sì l’opzione di affidamento diretto ad aziende pubbliche, ma con molti limiti. Il rimedio a questo «delirio di privatizzazione» (per usare le parole di Gambarotta) sarebbe proprio quello di affermare nei regolamenti locali che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale senza scopo di lucro, sottraendo così l’acqua ai meccanismi legislativi che riguardano la messa sul mercato dei servizi pubblici. Tale linea governativa volta alla privatizzazione appare inoltre in controtendenza rispetto all’Europa: basti pensare all’esempio di Parigi, il cui Sindaco Bertrand Delanoë ha dichiarato che, "dopo la disastrosa gestione dei privati" , il servizio idrico cittadino tornerà ad essere pubblico.
UNA QUESTIONE VECCHIA DI QUASI UN SECOLO...Sin dal 1926 la nostra città garantisce l’accesso pubblico all’acqua potabile, grazie alla proprietà e gestione pubblica dell’acquedotto comunale. Così si legge nella pubblicazione che celebrava il completamento dell’acquedotto: “il Comune ha sempre ritenuto che l’acqua non debba formare oggetto di speculazione e quindi ha ragguagliato le sue tariffe di vendita al prezzo di costo, tenendo giusto conto degli interessi sul capitale investito ed accantonando inoltre rilevanti ammortamenti”. La mobilitazione del Comitato "Acqua Pubblica Torino", con la proposta di modifica dello Statuto, non vuole fare altro che riconciliare la città con la sua tradizione.
Link utili:
Comitato "Acqua Pubblica Torino"Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

mercoledì 25 marzo 2009

La crisi è dolorosa

Sono andato a fare degli esami di preparazione ad un'intervento chirurgico in una clinica convezionata. Le solite cose di routine: sangue, urine, rx torace, elettrocardiogramma e visita dall'anastetista. Arrivo, consegno impegnativa del medico di base (altro argomento da sviluppare) compilo e firmo moduli. Aspetto il mio turno dando una lettura al mio quotidiano (compratelo mi raccomando). Finalmente mi chiamano, consegno le urine e mi accomodo sulla poltrona per il prelievo. Laccio emostatico, colpettino sul braccio per evidenziare la vena e zac...cacchio che male..silenzio e smorfia di dolore. L'infermiera mi guarda con tenerezza e solidarietà: "Fa male vero? Eh, non abbiamo più gli aghi di prima, sa la crisi, costano meno questi."
Per "inciso", mi operano il primo di Aprile, speriamo bene.

martedì 24 marzo 2009

Mi avete convinto

Rimango qua.

Grazie

Grazie a Daniele per i suggerimenti

Prova di migrazione

Sto provando la piattaforma wordpress.

Mi spiego meglio, il blog è ora anche sul link che trovate sotto.
La veste è diversa. 

Un nuovo post l'ho scritto su http://ilblogdiarturo.wordpress.com/
Pareri e consigli sono benvenuti
Ciao e grazie
Arturo

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