domenica 29 marzo 2009

I fratelli PDL, è tutta una farsa!

Chi è Berlusconi? Chi è Fini?

venerdì 27 marzo 2009

L'acqua e Torino: si può fare (e bere)

Riporto per esteso, ho fatto solo un copia e incolla. Nella foto la tipica fontana torinese, il toretto.



UNA PETIZIONE PER L'ACQUA PUBBLICA
«Se non mi ci aveste fatto pensare voi, non avrei mai dubitato del fatto che l’acqua sia un bene pubblico!»: così ha esclamato Bruno Gambarotta, ospite d’eccellenza mercoledì 11 marzo alla conferenza stampa di presentazione della campagna di raccolta firme promossa dal
Comitato "Acqua Pubblica Torino”, che propone di inserire nello Statuto della Città di Torino il principio (assente nella Costituzione italiana) che l’acqua è un bene di tutti e non un bene sul mercato.
ACQUA PUBBLICA: UN BENE DA TUTELARE Come Bruno Gambarotta, quanti di noi danno per scontato che l’acqua sia una risorsa pubblica, nel senso che spetta a tutti e che ugualmente a tutti debba essere garantita? Come infatti sostiene il Comitato, “il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti”. E ancora: chi dubita che “l’acqua è fonte di vita” e che pertanto “costituisce un bene comune dell’umanità, un bene irrinunciabile che appartiene a tutti”? Eppure, sono proprio la sua universalità e il suo essere indispensabile a renderla così appetibile alle imprese private, sicure di potervi guadagnare profitti; perciò a molti appare ancora più urgente la necessità di tutelarla.
OBIETTIVO: 5.000 FIRME Il 26 febbraio 2009 è così partita la campagna che si pone l’obiettivo di raccogliere, sino al prossimo giugno, 5.000 firme necessarie a proporre la modifica dello Statuto comunale. Nelle prime due settimane dall’inizio dell’iniziativa ne sono state raccolte 917… Il successo dell’impresa dipende solo dai cittadini (possono votare solo i residenti a Torino e in possesso di un documento di identità valido), che potranno recarsi a firmare tutti i sabati e tutte le domeniche fino al 21 giugno 2009 dalle ore 15 alle ore 18 in Piazza San Carlo 156, di fronte alla filiale Sanpaolo e in Via Garibaldi 13.
LE MODIFICHE ALLO STATUTO Il Comitato "Acqua Pubblica Torino", composto da cittadini e associazioni, si è costituito in quanto Coordinamento torinese del
Forum italiano dei movimenti per l’Acqua, realtà nazionale che da qualche anno si sta muovendo nella difesa dell’acqua come bene essenziale per la vita, contro la tendenza ormai generalizzata a privatizzare il servizio idrico secondo una logica che considera l’acqua un bene privato da offrire al miglior offerente sul mercato. Per proteggere l’acqua dalla compra-vendita di imprese e multinazionali private anche sul territorio torinese, è nata appunto l’esigenza di garantire per iscritto, all’interno dello Statuto comunale, che l’acqua è un bene pubblico e privo di scopo di lucro. Da questa semplice definizione derivano altri due principi (anch’essi da inserire nello Statuto): il primo riguarda la gestione e l’erogazione del servizio idrico integrato (cioè comprensivo di fognatura e depurazione delle acque reflue), la cui proprietà deve rimanere pubblica e inalienabile, e quindi affidata ad enti o aziende pubbliche a capitale e a partecipazione interamente pubblici; il secondo principio riconosce che ad ogni abitante debba essere garantito un quantitativo minimo vitale d’acqua (50 litri secondo l’OMS) giornalmente e gratuitamente. Questo servizio andrebbe finanziato con le tasse dei consumatori (più acqua consumi, più paghi) e con i soldi provenienti dalla riduzione delle spese militari.
ITALIA IN CONTROTENDENZAIl movimento di difesa dell’acqua pubblica ha preso il via a livello nazionale nei primi 6 mesi del 2007, quando il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua raccolse in tutta Italia oltre 400 mila firme sulla
proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dei servizi idrici (che adesso è in discussione nelle Commissioni parlamentari). Con la recente L. 133 del 2008, però, il principio dell’acqua pubblica viene messo in pericolo. L’art. 23 bis, infatti, prevede che tutti i servizi pubblici locali, acqua compresa, debbano essere messi sul mercato e gestiti da società private o miste, considerando sì l’opzione di affidamento diretto ad aziende pubbliche, ma con molti limiti. Il rimedio a questo «delirio di privatizzazione» (per usare le parole di Gambarotta) sarebbe proprio quello di affermare nei regolamenti locali che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale senza scopo di lucro, sottraendo così l’acqua ai meccanismi legislativi che riguardano la messa sul mercato dei servizi pubblici. Tale linea governativa volta alla privatizzazione appare inoltre in controtendenza rispetto all’Europa: basti pensare all’esempio di Parigi, il cui Sindaco Bertrand Delanoë ha dichiarato che, "dopo la disastrosa gestione dei privati" , il servizio idrico cittadino tornerà ad essere pubblico.
UNA QUESTIONE VECCHIA DI QUASI UN SECOLO...Sin dal 1926 la nostra città garantisce l’accesso pubblico all’acqua potabile, grazie alla proprietà e gestione pubblica dell’acquedotto comunale. Così si legge nella pubblicazione che celebrava il completamento dell’acquedotto: “il Comune ha sempre ritenuto che l’acqua non debba formare oggetto di speculazione e quindi ha ragguagliato le sue tariffe di vendita al prezzo di costo, tenendo giusto conto degli interessi sul capitale investito ed accantonando inoltre rilevanti ammortamenti”. La mobilitazione del Comitato "Acqua Pubblica Torino", con la proposta di modifica dello Statuto, non vuole fare altro che riconciliare la città con la sua tradizione.
Link utili:
Comitato "Acqua Pubblica Torino"Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

mercoledì 25 marzo 2009

La crisi è dolorosa

Sono andato a fare degli esami di preparazione ad un'intervento chirurgico in una clinica convezionata. Le solite cose di routine: sangue, urine, rx torace, elettrocardiogramma e visita dall'anastetista. Arrivo, consegno impegnativa del medico di base (altro argomento da sviluppare) compilo e firmo moduli. Aspetto il mio turno dando una lettura al mio quotidiano (compratelo mi raccomando). Finalmente mi chiamano, consegno le urine e mi accomodo sulla poltrona per il prelievo. Laccio emostatico, colpettino sul braccio per evidenziare la vena e zac...cacchio che male..silenzio e smorfia di dolore. L'infermiera mi guarda con tenerezza e solidarietà: "Fa male vero? Eh, non abbiamo più gli aghi di prima, sa la crisi, costano meno questi."
Per "inciso", mi operano il primo di Aprile, speriamo bene.

martedì 24 marzo 2009

Mi avete convinto

Rimango qua.

Grazie

Grazie a Daniele per i suggerimenti

Prova di migrazione

Sto provando la piattaforma wordpress.

Mi spiego meglio, il blog è ora anche sul link che trovate sotto.
La veste è diversa. 

Un nuovo post l'ho scritto su http://ilblogdiarturo.wordpress.com/
Pareri e consigli sono benvenuti
Ciao e grazie
Arturo

sabato 21 marzo 2009

Millenovecentosessantuno e dintorni





Il figlio del bracciante faceva la vendemmia dall'alba, si sa al sud fa caldo, fino a tardi. La sua paga era un secchio d'uva.





Il figlio del contadino abitava in un basso e scendeva per entrare in casa. Il cavallo aveva la stanza più bella, a piano terra.





Il figlio del barbiere imparava a suonare la tromba, il primo pezzo che imparò fu Bandiera Rossa. Suo papà era comunista.





Il figlio del maestro marinava catechismo per giocare a pallone e guardie e ladri, fu costretto a prendere ripetizioni per poter fare la prima comunione.





Il figlio del lattaio si svegliava presto al mattino per aiutare a mungere le vacche, era il primo della classe.





Il figlio del vigile urbano non sapeva giocare a pallone, ma giocava sempre. Lui riportava sempre il pallone che suo papà, per strada non si poteva giocare, aveva sequestrato.





Il figlio del formaggiaio passava tutto il tempo ai giardini comunali, la villa, a sentire Adamo Salvatore, i rockettari più grandi di lui dopo un pò spegnevano il juke box.

giovedì 19 marzo 2009

Millenovecentosessantuno










Il figlio del contadino, tanti
Il figlio del lattaio
Il figlio del vinaio
Il figlio del bracciante, tanti
Il figlio del musico
Il figlio dell’impiegato di banca
Il figlio del commerciante
Il figlio del dottore
Il figlio del grossista di formaggi
Il figlio del fornaio
Il figlio del barbiere
Il figlio del vigile urbano
Il figlio del maestro

Yuri Gagarin volava volava
dove nessuno aveva mai volato


martedì 17 marzo 2009

Dice il Papa

Dice il papa:

 
L'epidemia di Aids "non si può superare con la distribuzione dei preservativi che, anzi aumentano i problemi": è quanto ha affermato Benedetto XVI, durante il suo viaggio verso l'Africa. Il Papa ha indicato come unica strada efficace quella di un "rinnovo spirituale e umano" nella sessualità. 
Il Papa ha ricordato che la chiesa cattolica fa tanto in Africa contro l'Aids. "E' una tragedia che non si può superare solo con i soldi, non si può superare con la distribuzione di preservativi, che anzi aumentano i problemi". Serve invece, ha proseguito, un comportamento umano morale e corretto e una grande attenzione verso i malati: "soffrire con i sofferenti". 
 
 Quando incontrete un malato di AIDS fategli una carezza e ditegli "Questa è la carezza del papa e .......adesso puoi morire."

mercoledì 11 marzo 2009

Il grande imbalsamatore: Tassidermico Primo!

Vogliono liberalizzare l'imbalsamazione.
Solo gli animali? No, il processo di imbalsamazione è ormai in corso ed è inarrestabile e riguarda tutti, soprattutto la politica.
Informazione, blog, parlamentari tutti con lo sguardo fisso: che bello sembra vivo!
L'Italia sarà un gigantesco set cinematografico di un film dell'orrore.

 In parlamento saranno vivi (un modo di dire) solo i capigruppo con diritto di voto e di parola. Gli altri tutti seduti e nelle pose tipiche dei parlamentari: dito nel naso, telefonando, leggendo il giornale, bocca spalancata e braccio alzato, cappio al collo, in piedi come per andare alla buvette o alla toilette o con la mortadella in bocca.

I giornali saranno imbalsamati, un solo quotidiano semre con le stesse notizie ripetute tutti uguali tutti i giorni, in prima pagina lo stato di salute dei cactus di villa certosa.
Un solo TG diretto dal più imbalsamato di tutti: Emilio Fede.
Un solo blog: con una foto del grande imbalsamatore e basta.
 
 Un uomo solo al comando finalmente libero di dire ciò che vuole senza bisogno di rettificare. Un uomo solo al comando finalmente libero di fare ciò che vuole senza bisogno di mediare.
 
 E poi pian piano imbalsameranno anche i nostri cervelli.
 
 

venerdì 6 marzo 2009

Arriveranno i papaveri rossi

Bookmark and Share

Coraggio passerà! 
Che dice la pioggerellina di Marzo?


Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?
Passata è l’uggiosa invernata,
passata, passata!
Di fuor dalla nuvola nera,
di fuor dalla nuvola bigia
che in cielo si pigia,
domani uscira’ Primavera
guernita di gemme e di gale,
di lucido sole,
di fresche viole,
di primule rosse, di battiti d’ale,
di nidi,
di gridi,
di rondini ed anche
di stelle di mandorlo, bianche...
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto, sul fico e sul moro
ornati di gèmmule d’oro?
Ciò canta, ciò dice:
e il cuor che l’ascolta è felice.
Che dice la pioggerellina
di marzo, che picchia argentina
sui tegoli vecchi
del tetto, sui bruscoli secchi
dell’orto.

Angiolo Silvio Novaro

Bookmark and Share

Free Blogger Templates by Isnaini Dot Com and Architecture. Powered by Blogger