domenica 30 ottobre 2011

Tontodimamma


Una nuova polemica nel PD: Bersani è contrario al cognome del candidato premier sul simbolo; Renzi invece ritiene che la posizione di Bersani sia un retaggio novecentesco e il cognome lo vuole bene in evidenza.
Non so come andrà a finire, devo dire che Renzi Presidente o Bersani Presidente suona bene in entrambi i casi. Leggibile, “sloganabile”, orecchiabile. Così come Vendola Presidente, Civati Presidente, Di Pietro Presidente, Zingaretti Presidente o Chiamparino Presidente.
Nasce però un problema di democrazia. Non tutti i cognomi sono da slogan o da simbolo elettorale. In Italia ci sono cognomi curiosi, alcuni davvero divertenti, ma non proprio presentabili.  Con la scelta del nome sul simbolo un cittadino italiano, con tutte le caratteristiche del leader, ma dal cognome “particolare” non potrebbe per ragioni di marketing elettorale partecipare al gioco delle primarie.
Facciamo qualche esempio.
In Italia ci sono cognomi come Tontodimamma, Baccalà, Mezzasalma, Diociaiuti … per citarne alcuni. Questi, cittadino come altri, non potrebbero mai candidarsi.
Tontodimamma Presidente, Baccalà premier!, Mezzasalma per l’Italia, Diociaiuti sulla scheda.
Vogliamo privare a Tontodimamma un diritto democratico? Diociaiuti!

sabato 29 ottobre 2011

Tres gentile monsieur le President!

Ad oggi i(le) probabili candidati(e) alle primarie per il candidato(a) premier della coalizione di centro sinistra (?) sarebbero: Bersani, Renzi, Civati, Chiamparino, Zingaretti (per il PD), Di Pietro e Vendola. Per ora.
Tutti Maschietti. Tutti maschietti che poi offriranno il ministero delle pari opportunità a una donna, Tres gentile monsieur le president!
Dovesse nascere il movimento delle rottamatatrici non mi stupirei.
Siamo ancora lontani dall'essere un paese compiuto.

venerdì 28 ottobre 2011

E se andassimo all’attacco


“A noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore. Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti. Non dobbiamo tradirli.”

Pietro Calamandrei


Da anni si rinnovano gli appelli in difesa della Costituzione, si sollecita il Presidente della Repubblica, si aspettano con ansia le sentenze della Consulta.  E se provassimo a cambiare tattica passando dalla difesa all’attacco? E se invece provassimo a chiedere che la Carta Costituzionale fosse finalmente applicata, se quanto previsto dalla Costituzione diventasse realmente parte fondamentale del programma politico di un partito, il mio per esempio.
In molti articoli la Costituzione, dicono la migliore al mondo, è un libro di buone intenzioni lontane dall’essere realmente applicate in modo completo.  Inoltre le manovre economiche del governo e i presunti rimedi alla crisi economica non fanno che allontanare il dettato costituzionale dalla realtà accentuando le diseguaglianze. Le diseguaglianze sono impoverimento economico e minori diritti. Non credo che i morti che ricorda Calamandrei si siano sacrificati perché Briatore possa fare la vita che fa. Non credo proprio.
Credo anche la Costituzione andrebbe aggiornata inserendo articoli a tutela del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico per esempio.  Se quegli articoli ci fossero stati avremmo evitato anni di condoni e, forse, tragedie come quella recente alle Cinque Terre.

martedì 4 ottobre 2011

Larghe intese


- Bim Bum Bam
- Tocca a me: UDC
- FLI
- SeL
- Non vale, non è in parlamento
- Vabbé, NOI SUD
- Mezza LEGA
- IDV
- RESPON
- E chi sono?
- Metà dei RESPONSABILI
- Pure Scilipoti?
- Solo mezzo, così non si vede
- Bene, tocca a me vero?
- Si, vai
- PID POPOLARI D’ITALIA DOMANI
- Ciumbia!
- MRN MOVIMENTO DI RESPONSABILITA’ NAZIONALE
- Però! Ambiziosi!
- I RADICALI
- Giusto, così non ci annoiamo.
- LA DISCUSSIONE
- Ci mancherebbe, quella sempre.
- ADC ALLEANZA DI CENTRO
- Quanto manca a diventare largo?
- Un centinaio di deputati.
- OK.  Metto mezzo PDL. Fatto!
- E il PD?
- Vabbè aggiungilo, ma in fondo in fondo che non si veda, ma si prenda tutte le colpe.
- E l’opposizione chi la fa?
- Berlusconi, con il mezzo PDL che gli rimane, così poi si ripresenta e rivince.

PS: in maiuscolo i gruppi parlamentari ... e non li ho messi tutti, ma se volte approfondire cliccate qui.

domenica 2 ottobre 2011

Un patto per salvare il PD

Credo che il Partito Democratico non possa permettersi delle primarie per scegliere il prossimo candidato premier tutte giocate all’interno del partito. Sarebbero un gioco al massacro e non la resa dei conti perché i conti non tornerebbero, un film western senza orizzonti, ma con tanti morti. Partito compreso. E un regalo alla destra e a Montezemolo che non dobbiamo fare.
Credo che il partito tutto dovrebbe appoggiare Bersani premier, come peraltro previsto dallo statuto.  A una condizione però: il rinnovamento.
Bersani in cambio della sua indiscussa candidatura dovrebbe fissare regole precise sul numero dei mandati parlamentari (e non solo parlamentari) e sulle primarie per la composizione delle liste elettorali.
Queste dovrebbero essere le condizioni 
a) Massimo due mandati e senza eccezioni;
b) Candidature territoriali, nessun papa o vescovo straniero;
c) Primarie per definire le liste elettorali.
Preferisco un partito che si rinnova e sceglie democraticamente piuttosto che un partito che si uccide per la leadership e lascia tutto come prima.
E questo patto firmiamolo adesso.
Si accettano adesioni alla proposta.

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