mercoledì 30 settembre 2009

L'ultima spiaggia

Qualcuno ricorderà un vecchio film con Gregory Peck che raccontava di un’esplosione nucleare nel nord del mondo. Le radiazioni dal nord lentamente scendono verso sud uccidendo tutti abitanti del pianeta. In Australia intanto aspettano la morte in una spiaggia. Da vedere e rivedere.

Un po’ come ci sentiamo noi, popolo della sinistra. Le radiazioni della destra, berlusconiane e leghiste, stanno contaminando questo disgraziato paese e rischiamo di non avere neanche una spiaggia dove rifugiarci.

Una ci sarebbe, ma dobbiamo solo decidere se andarci per morire o per respingere le radiazioni .

Qualcuno deve capire, mettendosi il cuore in pace, che il mondo è cambiato e che la gente vuole un segnale forte e comprensibile, che i giochetti di potere non pagano più. Che è tempo di etica e di rispetto. E’ tempo di proposte chiare, comprensibili. Ci sono due concezioni profondamente diversa della società e della convivenza civile: la nostra e la loro.

Ma, qualcuno deve avere il coraggio di farsi da parte. Chi si ostina a non capire che il mondo è cambiato, chi non accetta il rispetto delle regole e anche chi è già stato colpito dalle radiazioni.

Qualcuno deve smettere di minacciare di andarsene, vada!

Qualcuno deve capire che le primarie sono un’opportunità enorme per spiegare un progetto di partito, per evidenziare le differenze: noi e loro.

Qualcuno deve capire che il PD non è il PC e neanche la DC. E’ il PD.

La mia solidarietà a Franceschini e il mio voto (già dato) a Marino.

domenica 27 settembre 2009

Congresso di circolo PD

Abbiamo votato in 162 al congresso di circolo. Un circolo di Torino, di un quartiere importante e difficile.
Bella la discussione, si è discusso, si è dichiarato il voto.
Prevedibile la vittoria di Bersani, meno prevedibile Marino al secondo posto.
Notevole il successo di Ignazio Marino nelle città.
Un successo senza grandi mezzi, senza le brochure patinate di Bersani e le spille grandi come hamburger di Franceschini, senza lettere a casa .... e senza cinesi (questa magari ve la spiego poi).

Che si vinca o che non si vinca il PD non potrà non considerare Ignazio e suoi (noi). Il cambiamento non è più rinviabile.

lunedì 7 settembre 2009

Un nuovo noioso tormentone

Una volta c’era uno stupido passatempo, ci si chiedeva, ad esempio, se la pizza o gli spaghetti fossero di destra o di sinistra.

Adesso ci chiediamo se Fini è più di sinistra di Franceschini o Bersani (Marino non viene considerato) O D’Alema o Veltroni e magari Che Guevara.

Quando la smetteremo di giocare? Quando daremo un senso alle parole?

Fini dice delle ovvietà su temi condivisibili dalla maggioranza delle persone che hanno un minimo di buon senso, che poi molte siano a sinistra buon per noi.

Fini lo dice anche per smarcarsi dal sultano e (ri)farsi una verginità: Presidenza della Repubblica?

La laicità basta a definirsi di sinistra? Non credo. I liberali e i repubblicani erano molto laici, ma non certo di sinistra.

Di sinistra è una più corretta distribuzione del reddito.

Di sinistra è la sanità per tutti.

Di sinistra è un lavoro sicuro.

Di sinistra è lotta dura all’evasione fiscale.

Di sinistra è la libertà di stampa.

Di sinistra è il lavoro per i giovani, quello vero.

Di sinistra è la politica etica.

Di sinistra è il costo della politica, deve essere basso e legato ai risultati civili ed economici del paese.

Di sinistra è la laicità che non strizza l’occhio a nessuno.

Di sinistra è prendere accogliere chi soffre e chi spera.

Di sinistra è l’Europa Unita davvero.

Di sinistra è la pace.

Di sinistra è il cibo genuino.

Di sinistra, anche se non si dice più, è pane pace e lavoro.

Di sinistra è comportarsi di sinistra.

Di sinistra è il mio amico Nicola che si fa il mazzo in fabbrica e mantiene la famiglia.

Di sinistra è un popolo che non si fa ipnotizzare da un guitto di terz’ordine.

Di sinistra non è Fini e speriamo che i signori sopra ritornino nei fatti ad esserlo.

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