lunedì 30 agosto 2010

Moratoria sulla ricerca del leader dell'opposizione


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E' nato prima l'uovo o è nata prima la gallina? 
Secondo me la gallina ha fatto una coalizione con il gallo e poi è nato l'uovo. 
Pertanto. 
Faccio una proposta ai leader di vecchia generazione, agli aspiranti di nuova generazione, agli iscritti, ai simpatizzanti, ai giornalisti, agli avversari che ci vogliono bene. A tutti. Per piacere, vi supplico, vi esorto, almeno fino a Natale, NON PARLIAMO PIU' DI LEADER, DI RICAMBIO GENERAZIONALE, PARLIAMO DI COSE DA PROPORRE E DA FARE. SONO LE COSE CHE PROVOCANO IL CAMBIAMENTO.
Poi dopo l'epifania vediamo. Ok? Ho, per tacer di altri attributi, le scatole piene di discorsi inconcludenti.

venerdì 27 agosto 2010

Wyatt Cota Earp

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Ero seduto ad un tavolino del caffè Florio con Hugo, sotto i portici di Piazza Castello, quando l’ho visto arrivare. Lui al centro, jeans chiari e camicia azzurra sbottonata, ai lati, ma discosti due tizi stesso stile, dietro arrancavano in tre. 
Il passo era veloce, deciso, lo sguardo tipo mo’ ti faccio vedere chi sono. Gli altri, decisi, lo sguardo tipo mo’ vi fa vedere chi è.
Occupavano tutto lo spazio disponibile, senza guardare in faccia nessuno. Verso la meta come Wyatt Earp e i suoi fratelli: all’Ok Corral.
Sono rimasto in attesa con le orecchie dritte, mi sembrava di essere laggiù nell’Arizona terra di sogni e di chimere.
Niente, neanche un colpo di pistola. Forse uno sbadiglio … del pistola, magari al bar a prendere un caffè macchiato quote latte.

giovedì 19 agosto 2010

Yusuf detto Beppe e l'articolo 10


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Art. 10.

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.

Yusuf, detto Beppe da noi, è un profugo somalo. Faceva lo studente universitario a Mogadiscio, ma fare lo studente universitario a Mogadiscio non è un'impresa facile. Non sempre ci arrivi all'università, non sempre ci torni a casa dall'università. Capita che ci rimani perché al pullman ci sparano e dentro il pullman ci sono tanti Yusuf.
Allora Yusuf ha fatto il viaggio. Adesso è qui. Sopportato, parecchio, e supportato, poco. E' un fastidio. Invece, come dice la nostra Costituzione, dovrebbe essere, supportato. Supportarlo è ciò che distingue un paese civile e democratico da un paese incivile e antidemocratico. 
Caro Yusuf detto Beppe, qui da noi abbiamo molta strada da fare e da rifare.

Nella fotografia Yusuf, detto Beppe qui da noi, mostra la sua tessera universitaria.

lunedì 9 agosto 2010

In silvio, con silvio, per silvio ... amen


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Il partito non basta più, silvio furbesconi sta per annunciare la nascita di un nuovo credo, una nuova religione di cui lui sarà papa e dio, apostolo e madonna e soprattutto spirito santo. Le chiese saranno le sue case , le sedi del pdl, gli studi mediaset e banca mediolanun per le indulgenze. Forse, ma non è detto, anche la casa di scajola.
A divulgare il verbo le TV, i giornali, le radio e sulle strade, come i testimoni di geova perché furbesconi non inventato nulla, ma ha solo copiato, i promotori della libertà.
Li vedremo ovunque, viaggeranno in coppia, un bel giovane e una bella signorina, kit del promotore a tracolla, sorriso smagliante e gentile. Suoneranno al tuo campanello: “siamo la voce della verità, veniamo in nome di silvio”. Li troveremo al mercato rionale e nei centri commerciali: “dedichi un minuto alla libertà, veniamo per silvio e con silvio”. Nelle stazioni e negli aeroporti: “viaggi in liberta, con la libertàe verso la libertà: partiamo con silvio verso una meta radiosa”. Tocchiamo ferro.
Alla domenica la messa sarà celebrata nei centri commerciali e trasmessa a reti unificate la benedizione che silvio stesso farà al paese tutto (esclusi i comunisti e fini).
Ci sarà un solo comandamento: Credi in silvio comunque e a prescindere e non nominare il suo nome invano, soprattutto al telefono.
Si prevedono molte conversioni, anche ad U.

PS: nel pd, ovviamente, è in corso un acceso dibattito sul rapporto politica-religione.

venerdì 6 agosto 2010

Il trolley


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Vacanze?
No, è il trolley di un profugo somalo che viene trasferito da una caserma, i muri che vedete,  ad un’altra sistemazione provvisoria. Nel trolley c’è tutto quello che possiede.
Il trolley non lo possedeva il somalo quando decise di partire.
Il somalo partì da Mogadiscio, si fece il giro del corno d’Africa, arrivo in Libia, fu fortunato arrivò vivo, e tentò, magari più volte, la traversata del canale di Sicilia, e fu fortunato perché non fu respinto e non annegò e non morì di freddo o di sete.
Poi, nel paese dei paisà, diventò un peso, una grana da gestire, un costo.
Il somalo era uno studente universitario a Mogadiscio. Certo avesse potuto fare un erasmus , magari a Torino, sarebbe stato più felice, il somalo.

lunedì 2 agosto 2010

Il governo di transizione


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Mettiamo che a Bersani venga dato il compito di formare un governo di transizione, giusto il tempo di fare la riforma elettorale, una aggiustatina ai conti e poi elezioni.

Bersani per fare il governo di transizione deve attraversare un fiume con una barca e sulla barca deve transportare  i partiti che del governo di transizione faranno parte da una sponda all’altra.
La barca è pronta, ma ha un limite: può transportare oltre al barcaiolo, Bersani stesso, due persone.
Il povero Bersani comincia a ragionarci su: due per volta e non dovrei avere problemi.
Bersani mette la barca in acqua e chiama a caso: Casini! Di Pietro!
In quel momento arriva Letta che deve spingere la barca: Pierluigi cosa fai? Non puoi mettere sulla stessa barca Casini e Di Pietro, lo sai che non si possono sopportare.
Bersani, ci riflette su: Sulla barca ci metto Fini e Casini.
No, gli dice la Bindi, non fare questa stupidaggine, Fini non può salirci subito, mica può passare da una barca all’altra dall’oggi al domani,  aspetta, fallo salire a bordo per ultimo.
Bersani ci prova con la Lega, ma Bossi vuole una barca tutta verde, l’annullamento delle sentenze del TAR piemontese e una laurea Honoris causa per il trota.
Bersani, disperato, prende una decisione di petto: Basta, transito sul fiume con tutto il PD e poi chi vivrà vedrà.
Democratiche, democratici, compagne, compagni, amiche ed amici a bordo!!! Urla Pierluigi.
No, io se ci sale Walter voglio un’altra barca tutta per me. Dice D’Alema.
Se la mette così, allora io resto qua a guardare i pesci. Afferma sconsolato Veltroni.
Dai Pierluigi, se ci stringiamo Casini lo possiamo far salire. Supplica Letta.
Di Pietro invoca una barca di riformisti, tutti a disquisire su chi deve remare e per quanto. Tutti meno loro, i riformisti, ovviamente.
Ignazio Marino s’impunta. Facciamo le primarie su chi deve salire e su chi deve manovrare la barca.
Il povero Pierluigi preso dalla disperazione si butta nel fiume e comincia a nuotare, per dove non è dato saperlo ancora.
Perbacco ho dimenticato Rutelli, ma dite la verità: vero che non ve ne eravate accorti?

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