domenica 19 settembre 2010

L'elenco e le maniche rimboccate

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Un vulcano per settimane manda in tilt mezza Europa; nel Golfo del Messico salta una piattaforma petrolifera inquinando forse irrimediabilmente mari e coste; in Afghanistan la guerra ai talebani per la democrazia dura ormai da un decennio, i talebani stanno bene, la democrazia no; dall’Iraq tornano a casa i soldati americani come se fosse missione compiuta, ma non lo è e non lo era; il raffreddore di una banca, lo starnuto di un fondo di investimento, milioni di carte di credito rilasciate di troppo creano crisi finanziarie che neanche il 1929; l’Unione Europea regolamenta il cioccolato senza cacao e il finto parmigiano e vede, con qualche rimbrotto ufficiale, i Rom (cittadini comunitari) cacciati da un paese membro; i giovani non intravedono un futuro; i post cinquantenni anche;  ai vecchi non viene riconosciuto il passato e il presente è spesso sofferenza; gli “stronzi” vanno per la maggiore e decorano le scuole al di sopra del Po; si stappa lo spumante all’alba se la notizia è un terremoto; la corruzione non è come prima ma il risultato non cambia; un ministro compra un alloggio e lo paga la metà “credendo” di pagarlo intero; milioni di persone migrano per sfuggire la miseria e la guerra, per vivere; tra l’Italia e il Nord Africa si esercitano al tiro a segno su tutto ciò che naviga sul mare; intere zone dell’Italia e non solo sono sotto il tallone della criminalità organizzata.

Potrei continuare.
Intanto nel Partito Democratico ferve un’accesa discussione: lo facciamo alla francese o alla tedesca? Cinque centimetri a destra o quattro a sinsitra? Leader da fuori o leader da dentro oppure da fuori con un piede dentro o da dentro con un piede fuori?
Intanto l’elenco cresce.
Ci siamo rimboccati le maniche, per menarci inutilmente evidentemente.
Per piacere, per favore, se davvero vogliamo essere il partito del secolo, come auspica Bersani, occupiamoci dell’elenco, disegniamo il futuro.

martedì 14 settembre 2010

L'abbecedario

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L'abbecedario è nato commentando la noiosa sequenza di nomi da candidare nel centro sinistra a premier. Noi pensiamo che i candidati si scelgono, a tutti i livelli elettorali, sulle idee, sulle proposte che vorranno (dovranno) fare agli elettori (a noi).
L'abbecedario è uno strumento, poco televisivo per fortuna, per scegliere.
Partiamo dalla lettera, arriviamo alla parola ed esprimiamo un concetto, un significato, una richiesta, una proposta.
Con l'abbecedario verifichiamo quanto il candidato è vicino o distante e se è il caso di votarlo.
Semplice. Dai nomi alle cose per tornare, se è il caso, al nome.
L'abbecedario è un gruppo facebook aperto a tutti (astenersi furbesconiani) coloro hanno a cuore la politica del centro sinistra e la voglia di eleggere rappresentanti nelle istituzioni che hanno come unico prezzo la loro dignità.
Il gruppo è qui:

Presentazione del progetto

Abbiamo sentito e letto molti nomi: in solitudine, in coppia (il ticket), inutili, obsoleti, riciclati come la minestra del giorno prima, surreali. Ripartiamo invece dalle parole, le parole per scegliere i nomi. Con l’abbecedario. Una lettera e la parola che con la lettera comincia, come si fa con i bambini in prima elementare. A di aiuola, C di cane. Un abbecedario dove ci mettiamo: A di altri, B di bisogni, C di competitività fino a X, quella che si mette su un simbolo con al fianco un nome che vorremmo poter scegliere. Per ogni lettera un nome e per ogni nome un significato, il significato che ci piace.
L’abbecedario sarà il metodo per scegliere il nome, per verificare se al nome corrispondono le lettere e le parole che ci stanno a cuore.
Abbecedario si scrive anche con una b sola, ma è meglio scriverlo con due b perché il concetto sia più chiaro e più forte.

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