domenica 30 novembre 2008

La social card e la tinta ai capelli

 40 euro al mese per un anno, è la social card che il governo ha introdotto a partire da dicembre 2008.

Complimenti.
Tremonti dice che non è carità però la card è anonima però fai la coda alle poste per averla però la presenti in coda al supermercato.
40 euro al mese costa la tua dignità.
E osservando il paesaggio, quassù in Piemonte, tutto imbiancato dalla neve, bellissimo e silenzioso, mi sono venuti in mente i politici che si tingono i capelli. Che coprono il bianco. Se ci pensate sono solitamente quelli di destra che lo fanno, soprattutto se calvi. No, non mi riferisco solo a Berlusconi.
Mi chiedo perchè lo fanno, perchè un politico, che deve essere sempre trasparente, che non fa di professione l'attore od il cantante deve tingersi i capelli, non deve mostrare gli anni che passano. Come Little Tony! Se un politico cammuffa il suo aspetto è lecito aspettarsi che cammuffi le sue promesse. O no?
Ma non è questo il punto.
Torniamo alla social card, dicevamo 40 euro al mese per un'anno. 40 euro: più o meno quanto una tinta ai capelli, sempre che la paghino.

La forma è sostanza!

C'è un quotidiano in edicola a Torino ed a Milano, costa 20 centesimi di euro, è di destra destra, denuncia con stile destrorso soprattutto delinquenza e criminalità di basso livello.
Il quotidiano ha un servizio on line per segnalare quanto potete leggere nel banner presente sul sito:


Oggi tornando a casa, dopo aver cercato un parcheggio consentito e che non recasse disturbo ad altri, ho visto:

Eccoli qua! Parcheggiati in curva e sulle strisce. SOS Cittadini!

Ore 14:15 del 30 di novembre del 2008. L'auto è parcheggiata in Via Michelangelo Buonarroti all'angolo con Piazza Nizza.
E no! Se predichi sei moralmente obbligato a razzolare sempre sempre bene, altrimenti cambia mestiere!

mercoledì 26 novembre 2008

Le isole dei famosi e non

Tutti a discutere e polemizzare su Luxuria e la sua vittoria all'isola dei boh.
Perché poi? Questo è il paese delle isole dei famosi, di chi lo è già a prescindere dal merito, di chi vorrebbe diventarlo a prescindere dal merito.
Si può essere famosi in tanti modi: passando un pizzino o aggrappandosi ad una poltrona, strusciandosi con il boss o sputando in faccia ad un collega onorevole.
I parlamentari aspirano ad essere famosi, perché se diventano famosi è più semplice una rielezione od una seconda vita magari in TV, vi dice niente Irene Pivetti.
Fatevi una navigata nei siti dei nostri beneamati politici e cliccate sulle Photogallery. Vedrete pose da calendario, sguardi da attore anni 50 ed in posa con il personaggio, quello si, famoso.
Potete ammirare le pose fatali della Carlucci e della Carfagna, Latorre con il Papa (quante ne ha viste quest’uomo). Poi è curiosa la gallery della Binetti, ci sono due sezioni: primi piani e foto di gruppo. Ci sono 18, dico 18, primi piani della Binetti. Mi viene da urlare: PERCHE?
Allora lasciamo perdere Luxuria in fondo quello è il suo vero mestiere, di passaggio ha fatto la deputata. Se un tramviere diventa deputato e poi torna a fare il tramviere, vi scandalizzate? Non giudicate Luxuria, giudicate la trasmissione.
E giudicate soprattutto i parlamentari quando sono in carica.

Non perdetevi questi siti, prometto di tenervi aggiornati sull’argomento.

http://www.gabriellacarlucci.it/immagini/
http://www.nicolalatorre.it/foto.asp
http://www.maracarfagna.net/
http://www.paolabinetti.it/

Intando godetevi questi tre esempi:

Vi ricodate i fotoromanzi?

La parruchiera è di sinistra!

Con il capo!

Finalmente buone notizie!

Sei di sinistra e speri in un mondo migliore. Hai fatto un mutuo e ti stanno licenziando.

Tutto questo ti sta mandando in depressione? Don't worry be happy!

Ecco la buona notizia:

Da Repubblica.it

PSICOLOGIA
Depressione uguale longevità ne soffre un centenario su 4


Non ti divertirai però vivrai a lungo aspettando ...aspettando...aspettando...

domenica 23 novembre 2008

E' il destino babies! Cosa ci volete fare?

Crolla un soffito in una scuola e muore uno studente di 17 anni.

Il capo del govero: è stata una drammatica fatalità.

Fatalità sul dizionario: fato avverso; cosa spiacevole che non possiamo o sappiamo evitare

Tradotto vuol dire:
Mi spiace ma io cosa ci posso fare, capita non sono in grado di evitare questi incidenti perchè ho altro a cui pensare.
Oppure
Mi spiace ma io cosa ci posso fare, capita non sono in grado di evitare questi incidenti perchè non sarei comunque capace di porvi rimedio.

venerdì 21 novembre 2008

Maledetti tizzoni d'inferno

mercoledì 19 novembre 2008

Essere di sinistra stanca

Non è possibile continuare così.
Un giorno sei felice e pieno di speranza e di ottimismo ed il giorno dopo ricaschi in depressione ed in malinconia ed in rabbia.
Fai la fila per votare alle primarie e condividi la speranza di una rivincita, di una governo giusto e duraturo.
Il governo cade per "strane" alleanze, per questioni di principio di uno solo, per interessi di parte.
Ti dai una mossa: si può fare!
Dai magari il miracolo si avvera.
Ok. Va bene abbiamo perso però abbiamo cominciato un percorso.
Poi gli studenti in piazza, dai è la volta buona, anni che non si vedeva una partecipazione dei giovani cosi bella, così motivata.
Forse è la volta buona.
Eri preoccupato per l'Unità, la compri da anni, l'hai vista morire e poi resuscitare.
Hai paura che te la cambino, che diventi troppo allineata.
Sei in attesa.
La leggi la nuova Unità e ne sei orgoglioso, ne parli in giro, con gli amici.
Chiedi in edicola l'andamento delle vendite, bene.
Non c'è ancora ottimismo. C'è speranza però.
Poi ti eleggono Obama.
Ragazzi che colpo.
Allora va bene.
Dopo otto anni di Bush.
Oggi sto proprio bene. Veramente bene.
E no, no, no.
Ci pensa Latorre e compagnia a ributtarti in depressione.
E tu sei solo, di sinistra.
E tu sei addirittura compatito e consolato dai tuoi colleghi, di destra.
E' veramente faticoso essere di sinistra.
Credetemi.

Un pizzino per Latorre

L'On (onorevole?) Latorre nel corso di un dibattito a 3 (lui, Bocchino del PDL e Donati dell'Italia dei Valori) visto Bocchino in difficoltà gli scritto un pizzino suggerendogli come difendersi da Donati. Peccato che Latorre e Donati sarebbero alleati all'opposizione e Bocchino rappresentasse la maggioranza al governo. Si sa la coerenza e la dignità sono una cosa la politica, di questi tempi, è altro. Complimenti Latorre e beccati il mio di pizzino.

martedì 18 novembre 2008

Dedicato ad Angela Merkel

Al canto del cucù

L'inverno se n'è andato,
l'Aprile non c'è più;
è ritornato Maggio
al canto del cucù:
Cu-cù, cu-cù,
l'Aprile non c'è più,
è ritornato Maggio
al canto del cu-cù.

Lassù per le montagne
la neve non c'è più
comincia a fare il nido
il povero cucù.
Cu-cù, cu-cù,
l'Aprile non c'è più,
è ritornato Maggio
al canto del cu-cù.

La bella alla finestra
la guarda in su e in giù
l'aspetta il fidanzato
al canto del cucù.
Cu-cù, cu-cù,
l'Aprile non c'è più,
è ritornato Maggio
al canto del cu-cù.

Ti ho pur sempre detto
che Maggio ha la virtù
di far sentir l'amorea
l canto del cucù.
Cu-cù, cu-cù,
l'Aprile non c'è più,
è ritornato Maggio
al canto del cu-cù.

Cu-cù, cu-cù,
l'Aprile non c'è più,
è ritornato Maggio
al canto del cu-cù.
cu-cù, cu-cù.

lunedì 17 novembre 2008

Ben aggrappati alla poltrona...
















Sono i nostri politici, privi di fantasia, di emotività.
Fissano il vuoto.
Odorano di polvere, sanno di stantio, di muffa.
Mentre sotto di loro succede di tutto.

Si agitono solo per qualcuno:
un amico, una lobby
e solo se porta la garanzia di un incarico.
Non riescono a pensare ad una,
una sola,
inziativa che riporti dignità alla politica.
Mentre sotto di loro succede di tutto.

Il partito è una azienda, se quello in cui stai non ti "ri-paga" bene
presenti il curriculum ad un'altro.
E contratti.
Mentre sotto di loro succede di tutto.

Sono i nostri politici che invece di pensare in grande,
proporre una società diversa e più giusta
propongono accordi,
alleanze con l'avversario di ieri.
Ed i partiti s'imbastardiscono,
le idee non contano.
Sono un optional.
Mentre sotto di loro succede di tutto.

Qualcuno si salva.
Solo qualcuno.
Isolato.
Mentre intorno a loro succede di tutto.

mi scuso con le persone in foto.


domenica 16 novembre 2008

L'uomo più intelligente del mondo

sabato 15 novembre 2008

Brava Rosy

Vigilanza Rai. Bindi: si dimettano tutti membri opposizione

da Ansa

«Attendiamo le dimissioni di Villari. Se non dovessero arrivare, credo si debbano dimettere tutti i componenti di opposizione della commissione di Vigilanza». E' la proposta del vicepresidente della Camera, Rosy Bindi, dopo l'elezione di Riccardo Villari alla presidenza della Vigilanza. «Ieri c'è stata una violazione grave dei principi democratici - ha commentato Bindi - la maggioranza non può scegliere le persone dell'opposizione».

dal sito http://www.democraticidavvero.it

venerdì 14 novembre 2008

Please, Senatore Villari, si dimetta!

Io gli ho scritto mettendo in copia il capogruppo Senatore Finocchiaro.
Gli indirizzi di posta sono pubblicati sul sito del Senato della Repubblica.
Ecco il testo:

a villari_r, finocchiaro_ a mostra dettagli 16.53 (33 minuti fa) Rispondi

Oggetto: Richiesta di dimissioni urgente

Egregio Senatore Villari,
essendo un elettore del Partito Democratico ritengo di avere il diritto/dovere di invitarla a rassegnare le dimissioni da Presidente della Commissione di Vigilanza RAI.

Con cordialità,
la mia firma per esteso

Genova per noi


Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi prima di andare a Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.

Eppur parenti siamo un po'
di quella gente che c'è lì
che in fondo in fondo è come noi,
selvatica,
ma che paura ci fa quel mare scuro
che si muove anche di notte e non sta fermo mai.

Genova per noi
che stiamo in fondo alla campagna
e abbiamo il sole in piazza rare volte
e il resto è pioggia che ci bagna.
Genova, dicevo, è un'idea come un'altra.
Ah, la la la la la la

Ma quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
ed ogni volta l'annusiamo
e circospetti ci muoviamo
un po' randagi ci sentiamo noi.

Macaia, scimmia di luce e di follia,
foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia...
e intanto, nell'ombra dei loro armadi
tengono lini e vecchie lavande
lasciaci tornare ai nostri temporali
Genova ha i giorni tutti uguali.

In un'immobile campagna
con la pioggia che ci bagna
e i gamberoni rossi sono un sogno
e il sole è un lampo giallo al parabrise...

Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi che abbiamo visto Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.


Paolo Conte

giovedì 13 novembre 2008

Non deve più essere un paese per vecchi...

non dal punto di vista anagrafico ma delle idee.

Paolo Gentiloni: "Per il Pd l'alleanza con l'Udc è indispensabile. E naturale"

Bravo furbo!

Gentiloni non ha capito niente di cosa è successo negli Stati Uniti
Gentiloni non ha capito cosa vuole la gente si aspetta dalla politica
Gentiloni non frequenta la rete
Gentiloni frequenta troppo il palazzo
Gentiloni evidentemente vuole solo andare al governo, per fare cosa?
Gentiloni preferisce i cannoli siciliani alle idee

Il mondo sta andando a rotoli (per non dire di peggio), questo sistema non funziona più.
E Gentiloni? Propone l'alleanza con l'UDC. Ma va va...

Alleanza indispensabile? Per fare cosa? Per cambiare? O per restare su comode poltrone!
Alleanza naturale? Cos'è un alleanza biocompatibile? A metano?
O naturale per una condivisione di vecchi metodi di far politica (inciuci, spartizione, ecc ecc).

E proviamo a volare alto, a pensare in prospettiva, a coinvolgere i giovani su un progetto di società.

Gentiloni? UDC! Buttiglione, Casini, Adornato, ....Ma va va...

Poi dicono che Veltroni non è l'obama italiano, E ci credo, se ci circonda di questi premi nobel!

Scusate ma sono proprio incazzato.

mercoledì 12 novembre 2008

"In tv, ogni giorno, su tutti i canali, in prima serata mi prendono per il c.... Questa abitudine sta diventando insopportabile. Deve finire".

Presidente,
Guardi che spesso e soprattutto lo fanno anche in seconda serata.
Le consiglio di emanare un decreto legge dove regolamentare le fasce orarie in cui è consentito prenderla per il c.
Per esempio
dalle 24:00 alle 06:00 = Presa il c. molto pesante (alla Sabina Guzzanti)
dalle 07:00 alle 13:00 = Presa per il c. bonaria (su altezza, giro vita e capelli)
dalle 14:00 alle 18:00 = Presa per il c. bonaria ma solo sui ministri
dalle 19:00 alle 23:00 = divieto assoluto di prendere per il c.
L'opposizione e' esclusa dal decreto e puo essere presa per il c. a qualsiasi ora.
Il popolo può essere preso per il c. a qualsiasi ora senza darlo a vedere.
Dovrebbe però istituire un nuovo ministero: il MINCULPOP. Lo affidi a Bondi.
In bocca al lupo!

martedì 11 novembre 2008

Emerito Presidente

Il Presidente Emerito ci ha abituati a "sbalzi di umore".

Gli "sbalzi di umore" sono comprensibili se si soffre o se non si arriva a fine mese. Non sono ammissibili quando si è Presidenti Emeriti altrimenti da Presidente Emerito si diventa EMERITO PRESIDENTE.
PRESIDENTE EMERITO, LO HA GIA' FATTO, SI RIDIMETTA!


Per la memoria di tutti uno sbalzo positivo del Presidente Emerito.


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESCO COSSIGA
PER L'INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO
Palazzo del Quirinale, 14 settembre 1991
.....
LA SFIDA POSTA DA QUESTA NUOVA ERA DEL RINNOVAMENTO, SBOCCIATA NEL SEGNO DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UOMO, DEL PLURALISMO, E DI STRUTTURE POLITICHE, ECONOMICHE E SOCIALI AUTENTICAMENTE DEMOCRATICHE, PUO' E DEVE ESSERE INFATTI RACCOLTA NON SOLTANTO NELLE MENTI DI CHI GOVERNA, MA PUO' E DEVE TROVARE, COME GIA' STA AVVENENDO, UNANIME E PIENA RISONANZA NEGLI ANIMI DELL'INTERO POPOLO ITALIANO, ED IN PARTICOLARE TRA I GIOVANI, CHE CON LA LORO FRESCHEZZA ED IL LORO APPASSIONATO ENTUSIASMO, SONO CHIAMATI AD ESPRIMERE QUELLA GRANDE FANTASIA, QUEL CORAGGIO, QUELL'ANSIA DI LIBERTA' DEL CUORE E DELLO SPIRITO, SENZA I QUALI NON SAREBBE NEPPURE IPOTIZZABILE POTER SPERARE IN UN AUTENTICO PROCESSO DI RIFONDAZIONE DELLE NOSTRE SOCIETA'.
CON SEMPRE PIU' INCALZANTE URGENZA, SI AVVERTE INFATTI, ANCHE IN CASA NOSTRA LA NECESSITA' DI AVVIARE UN RAPIDO ED EFFICACE PROCESSO DI RIFORMA, DI ADEGUAMENTO E DI MODERNIZZAZIONE DELLA NAZIONE, DELLE SUE STRUTTURE, DEI SUOI SERVIZI, CHE SIA EFFETTIVAMENTE COMMISURATO AL DINAMICO ED ESPANSIVO PROCESSO DI TRASFORMAZIONE E DI CRESCITA DEL NOSTRO PAESE E DELLA SOCIETA' CIVILE, IN VISTA DI RITESSERE LA TRAMA, TALVOLTA LOGORA E LACERATA, DEI VALORI E DEI RAPPORTI FRA UNA DEMOCRAZIA MODERNA E PROGREDITA, LE SUE ISTITUZIONI E LA GENTE COMUNE.
IN QUESTO IMPEGNATIVO SFORZO DI COLLABORAZIONE, CUI TUTTI SONO CHIAMATI E PER I QUALI OCCORRONO CORAGGIO E LUNGIMIRANZA, GRANDE DEVE E POTRA' ESSERE L'APPORTO DEL MONDO DELLA SCUOLA, DELLA SUA ESPERIENZA, DELLA SUA MATURITA', DELLA SUA SENSIBILITA' ALL'INNOVAZIONE E, AL TEMPO STESSO, AL RICCO E PREZIOSO RETAGGIO DELLA TRADIZIONE, DELLA SUA ATTITUDINE ALLA RICERCA, ALL'AFFINAMENTO DELLA CONOSCENZA, AL DIALOGO E ALLA TOLLERANZA, CHE SOLI SONO IN GRADO DI FAR MATURARE QUELLA COSCIENZA CIVILE IL CUI ESERCIZIO GARANTISCE UNA RESPONSABILE PARTECIPAZIONE DEL CITTADINO ALLA VITA E ALLE SCELTE DELLA COLLETTIVITA'.
I GIOVANI SONO CONSAPEVOLI CHE LA LOTTA PER LA LIBERTA' E PER LA PACE E' NECESSARIAMENTE ANCHE LOTTA PER LA LIBERAZIONE E PER IL PROGRESSO CIVILE, CULTURALE ED ECONOMICO IN TUTTO IL MONDO; E' ANCHE LA LOTTA CONTRO I MALI, VECCHI E NUOVI, CHE INSIDIANO OGGI LE SOCIETA' PIU' MISERE COME QUELLE PIU' RICCHE, DALL'INDEBITAMENTO ALLA DISOCCUPAZIONE, DALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA ALLE TANTE FORME DI EMARGINAZIONE, DAL RAZZISMO AL DEGRADO DEL PATRIMONIO NATURALE ED AMBIENTALE.
DECISIVO SI RILEVA PERTANTO L'INVESTIMENTO NELLA SCUOLA, NON SOLO IN QUANTO DISPENSATRICE DI NOZIONI E PROMOTRICE DI CAPACITA' PROGETTUALI ED INNOVATIVE, MA ANCHE QUALE LUOGO DEPUTATO ALLA CONSERVAZIONE E ALLA PROMOZIONE DEI VALORI, ALLA COMPRENSIONE ATTRAVERSO DI ESSI DELLE ARTICOLAZIONI DELLA REALTA', E QUINDI ISTITUZIONE NOBILMENTE PREPOSTA ALLA PERPETUAZIONE ED AL PROGRESSO DI UNA COMUNITA' DI UOMINI SEMPRE PIU' LIBERI E RESPONSABILI.
.....

giovedì 6 novembre 2008

le vignette di Arturo



mercoledì 5 novembre 2008

Obama: il discorso della vittoria

Tutti quelli che gestiscono un blog, un sito, una stampante, un indirizzo di posta elettronica dovrebbero diffondere questo bellissimo discorso. Da tempo non si sentiva la forza e la volontà della speranza. Da tempo non si intravedeva il sentiero che porta all'utopia.

4o anni fa uccidevano un nero nel sud degli Stati Uniti oggi abbiamo visto chi gli stava al fianco piangere di commozione per un'altro nero che diventa Presidente degli Stati Uniti.

Anche solo per questa emozione, grazie Presidente Obama!


Obama:
Ciao, Chicago.

Se c'è qualcuno lì fuori che ancora dubita che l'America sia un posto dove tutto è possibile; che ancora si chiede se il sogno dei nostri padri fondatori è vivo ai nostri tempi; che ancora mette il dubbio il potere della nostra democrazia: questa notte è la vostra risposta.
E' la risposta delle code che si allungavano intorno alle scuole e alle chiese in numeri che questa nazione non aveva mai visto, della gente che ha aspettato tre e quattro ore, molti per la prima volta nella vita, perché credevano che questa volta dovesse essere diverso, che le loro voci potessero fare la differenza. E' la risposta che viene dai giovani e dai vecchi, dai ricchi e dai poveri, democratici e repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, indigeni americani, gay, eterosessuali, disabili e no.
Gli americani hanno mandato un messaggio al mondo: non siamo mai stati solo una lista di individui o una lista di stati rossi e stati blu. Siamo, e sempre saremo, gli Stati Uniti d'America.
E' la risposta che ha guidato quelli che si sono sentiti dire per tanto tempo di essere cinici e spaventati e dubbiosi su quello che possiamo ottenere, mettendo le loro mani sull'arco della storia e piegandolo una volta di più alla speranza di un giorno migliore.
C'è voluto molto a venire, ma stanotte, per quello che abbiamo fatto in questo giorno in questa elezione in questo momento cruciale, il cambiamento è arrivato in America.
Poco fa stasera ha ricevuto una bellissima telefonata dal senatore McCain.
Il senatore McCain ha combattuto lungamente e duramente in questa campagna e ha combattuto anche più lungamente e duramente per il paese che ama. Ha sopportato sacrifici per l'America che la maggioranza di noi neanche possono immaginare.
Siamo tutti migliori per i servigi resi da questo coraggioso, altruista leader. Mi congratulo con lui e mi congratulo col governatore Palin per quello che sono riusciti a fare. E aspetto con ansia di lavorare con loro per rinnovare la promessa della nazione nei mesi a venire.
Voglio ringraziare il mio compagno in questo viaggio, un uomo che ha fatto campagna dal cuore e ha parlato per gli uomini e le donne con cui è cresciuto nelle strade di scranton ... E con cui è andato in treno verso casa nel delaware, il vicepresidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden. E non sarei qui stasera senza il sostegno incrollabile della mia migliore amica degli ultimi 16 anni, la roccia della nostra famiglia, l'amore della mia vita, la prossima first lady del paese... Michelle Obama. Sasha e Malia... Vi amo più di quanto potete immaginare. E vi siete guadagnate il nuovo cucciolo che verrà con noi alla Casa bianca.
E anche se non è più con noi, so che mia nonna sta guardando, insieme alla famiglia che mi ha fatto quello che sono. Mi mancano stanotte. So che il mio debito verso di loro è incommensurabile. A mia sorella Maya, a mia sorella Alma, a tutti gli altri fratelli e sorelle grazie per tutto il sostegno che mi avete dato, vi sono grato. E al manager della mia campagna, David Plouffe... L'eroe silenzioso di questa campagna, che ha costruito la migliore campagna politica, credo, della storia degli Stati Uniti d'America.
E al mio principale stratega David Axelrod, che mi ha accompagnato in ogni passo della via. Alla migliore squadra di campagna mai messa insieme nella storia della politica: è merito vostro e vi sono grato per sempre per i sacrifici che avete fatto perché accadesse. Ma soprattutto, non dimenticherò mai a chi appartiene davvero questa vittoria.
Appartiene a voi. Appartiene a voi.
Non sono mai stato il candidato più probabile per questo incarico.
Non abbiamo cominciato con molti soldi o molti sostegni. La nostra campagna non è nata nei corridoi di Washington. E' iniziata nei cortili di Des Moines e nei salotti di Concord e sui portici di Charleston. E' stata costruita da uomini e donne che lavorano che che hanno tirato fuori i pochi risparmi che avevano per donare 5, 10, 50 dollari alla causa. Ha tratto forza dai giovani che hanno rifiutato il mito dell'apatia della loro generazione; che hanno lasciato le case e le famiglie per lavori che davano loro pochi soldi e ancor meno sonno. Ha tratto forza dai non più giovani che hanno affrontato il freddo intenso e il caldo afoso per bussare alle porte di assoluti sconosciuti, e dai milioni di americani che si sono offerti volontari e hanno organizzato e dimostrato che oltre due secoli dopo, un governo della gente, dalla gente e per la gente non è scomparso dalla terra.
Questa è la vostra vittoria. E so che non l'avete fatto solo per vincere le elezioni. E so che non l'avete fatto per me. L'avete fatto perchè capite l'enormità del compito di fronte a noi: mentre celebriamo stanotte, sappiamo che le sfide che ci porterà domani sono le più grandi della nostra epoca: due guerre, un pianeta a rischio, la peggior crisi finanziaria da un secolo. Anche mentre siamo qui stasera sappiamo che ci sono coraggiosi americani che si svegliano nei deserti dell'iraq e fra le montagne dell'Afghanistan per rischiare le loro vite per noi.
Ci sono madri e padri che restano svegli quando i bambini dormono e si chiedono come pagheranno il mutuo o le parcelle del medico o come risparmieranno abbastanza per mandarli all'università. C'è una nuova energia da sfruttare, nuovi lavori da creare, nuove scuole da costruire, minacce da affrontare, alleanze da riparare. La strada davanti a noi sarà lunga. La salita sarà ripida. Forse non ci arriveremo in un anno o nemmeno in un mandato.
Ma, America, non ho mai nutrito tanta speranza come stanotte che ci arriveremo. Ve lo prometto, noi come popolo ci arriveremo.
(Pubblico: 'Sì possiamo. Sì possiamo')
Ci saranno ricadute e false partenze. Ci sono molti che non saranno d'accordo con tutte le decisioni e le politiche che seguirò da presidente. E sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema. Ma sarò sempre onesto con voi sulle sfide che affrontiamo. Vi ascolterò, soprattutto quando non saremo d'accordo. E soprattutto vi chiederò di partecipare nell'opera di rifare questo paese, nell'unico modo in cui l'abbiamo fatto in america per 221 anni, pezzo a pezzo, mattone dopo mattone, mano callosa su mano callosa. Quel che è cominciato 21 mesi fa nel profondo dell'inverno non può finire in questa notte d'autunno. Da sola questa vittoria non è il cambiamento che vogliamo. E non potrà succedere se torniamo alle cose com'erano. Non può succedere senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, un nuovo spirito di sacrificio. Quindi richiamiamo un nuovo spirito di patriottismo, di responsabilità, in cui ognuno di noi si decide a partecipare e lavorare più duro e a badare non solo a noi stessi ma agli altri.
Ricordiamoci che se questa crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa, è che non è possibile che Wall street prosperi mentre Main street (la gente comune) soffre. In questo paese, cresciamo o affondiamo come una nazione sola e un popolo solo.
Resistiamo alla tentazione di ricadere nelle stesse divisioni e nelle stesse meschinità e immaturità che hanno avvelenato così a lungo la nostra politica. Ricordiamoci che ci fu un uomo di questo stato che per primo portò la bandiera del partito repubblicano alla casa bianca, un partito fondato sui valori della fiducia in se stessi e delle libertà individuali e dell'unità nazionale. Sono valori che tutti condividiamo. E se il partito democratico stanotte ha ottenuto una grande vittoria, lo facciamo con umiltà e determinazione per sanare le spaccature che hanno frenato il nostro progresso.
Come Lincoln disse a una nazione ben più spaccata della nostra, non siamo nemici ma amici. Le emozioni possono forzare ma non devono spezzare i legami dell'affetto. E a quegli americani di cui devo ancora conquistare l'appoggio: non avrò ottenuto il vostro voto stasera ma sento le vostre voci. Mi serve il vostro aiuto. E sarò anche il vostro presidente.
E a tutti coloro che guardano stasera al di là delle nostre spiagge, dai parlamenti e dai palazzi, a quelli che si raccolgono intorno alle radio negli angoli dimenticati del mondo; le nostre storie sono diverse ma condividiamo lo stesso destino; una nuova alba della leadership americana è a portata di mano. A quelli... A quelli che vorrebbero distruggere il mondo: vi sconfiggeremo. A quelli che cercano pace e sicurezza: vi sosteniamo.
E a tutti coloro che si sono chiesti se il faro dell'America brilla ancora: stanotte abbiamo dimostrato una volta di più che la vera forza del nostro paese non viene della potenza delle nostre armi o dalle dimensioni della nostra ricchezza ma dal potere perpetuo dei nostri ideali: democrazia, libertà, possibilità, speranza incrollabile. E' questa la vera forza dell'America: che l'America sa cambiare. La nostra unione può essere migliorata.
Quel che abbiamo già ottenuto ci dà speranza per quel che possiamo e dobbiamo ottenere domani. Questa elezione ha visto molte prime, molte storie che saranno raccontate per generazioni. Ma una che ho in mente stasera riguarda una donna che ha votato a atlanta. Somiglia molto ai milioni di altri che si sono messi in fila per far sentire la loro voce in questa elezione, a parte una cosa: Ann Nixon Cooper ha 106 anni. E' nata appena una generazione dopo la schiavitù, quando non c'erano automobili in strada né aerei in cielo; quando una come lei non poteva votare per due ragioni: perché era una donna e per il colore della sua pelle. E stasera penso a tutto quello che ha visto nel suo secolo in America: i dolori e la speranza, la lotta e il progresso, le volte che ci hanno detto che non potevamo, e la gente che è andata avanti col credo americano: sì che possiamo.
In un momento in cui le voci delle donne venivano fatte tacere e le loro speranze distrutte, lei è vissuta fino a vederle alzarsi in piedi e prendere la scheda. Sì possiamo. Quando c'era solo disperazione nella polvere e la depressione in tutto il paese, ha visto una nazione che sconfiggeva la paura stessa con un new deal, nuovi lavori, un nuovo senso di scopo comune. Sì, possiamo.
(Pubblico: sì possiamo)
Quando le bombe sono cadute sul nostro porto e la tirannia minacciava il mondo, lei era lì a testimoniare una generazione che si elevava all'eroismo e una democrazia che veniva salvata: sì possiamo. (Pubblico: sì, possiamo) Lei c'era per gli autobus a Montgomery, gli idranti a Birmingham, un ponte a Selma, e un predicatore di Atlanta che disse a un popolo che 'we shall overcome', 'noi ce la faremo'. Sì, possiamo. (Pubblico: sì, possiamo)
Un uomo ha camminato sulla luna, un muro è caduto a berlino, un mondo è stato messo in rete dalla nostra scienza e dalla nostra fantasia. E quest'anno in questa elezione, lei ha messo il dito su uno schermo e ha votato, perché dopo 106 anni in America, traverso i tempi migliori e le ore più buie, lei sa come l'America può cambiare. Sì, possiamo.
(Pubblico: sì possiamo)
America, abbiamo fatto tanta strada. Abbiamo visto tanto. Ma c'è ancora tanto da fare. Stasera chiediamoci: se i nostri figli dovessero vivere fino a vedere il prossimo secolo, se le mie figlie fossero così fortunate da vivere tanto quanto Ann Nixon Cooper, che cambiamenti vedranno? Che progressi avremo fatto? Questa è la nostra opportunità di rispondere.
Questo è il nostro momento per ridare alla nostra gente il lavoro e aprire porte dell'opportunità ai nostri bambini, per ridare la prosperità e promuovere la causa della pace; per reclamare il sogno americano e riaffermare quella volontà fondamentale, che di tanti, siamo uno; che finché abbiamo respiro, abbiamo speranza. E se troviamo davanti a noi il cinismo e i dubbi e chi ci dice che non possiamo, risponderemo con quel credo senza tempo che riassume l'intero spirito di un popolo: sì, possiamo.
Grazie.
Dio vi benedica. E dio benedica gli Stati Uniti d'America.
(5 novembre 2008)

GOOD NEWS

SIAMO TUTTI AMERICANI!!!

martedì 4 novembre 2008

Il cruciverba delle presidenziali usa

In fondo al blog trovate il cruciverba delle presidenziali USA.

Fai un piccolo e divertente test. E speriamo che vinca OBAMA.

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