venerdì 26 agosto 2011

Meglio una cartolina


Caro Walter Veltroni,

Puntuale è arrivata la tua lettera al direttore di un quotidiano, lo scorso anno il Corriere, oggi Repubblica. Con una battuta facile, ma te la tiri, ho commentato che una cartolina sarebbe stata più gradita. Puntuale scrivi a suocera perché nuora intenda, come direbbe Di Pietro. La suocera è il direttore, la nuora forse siamo noi cittadini, ma non ne sono certo.
Del contenuto della tua lettera si possono condividere dei concetti e delle speranze, mi piace che ritieni che ancora ci sia una distinzione tra destra e sinistra, non è poi così scontato dalle nostre parti. Il resto cose note, niente di nuovo.
Lasciami però dire una cosa: mi aspetterei un altro tipo di lettera, se proprio non puoi farne a meno di inviarcele. Mi aspetterei, e non solo da te, una lettera di scuse.
Sì, proprio una lettera di scuse rivolte soprattutto a noi cittadini elettori di sinistra, noi elettori del Partito Democratico.  Perché se siamo in questa situazione, dove il sentimento dei cittadini nei confronti della politica è passato dal discredito al disprezzo, qualche responsabilità voi, classe dirigente, dovreste pur averla? Se i governi di centro sinistra non hanno tenuto? Se lo scandalo della casta (delle caste) esplode ora e tutto era noto e arci noto già prima, perché non metterci mano allora?
Ecco perché è meglio una cartolina da inviarci, scegli tu, scegliete voi, il luogo dal quale imbucarla. Oggi un cambiamento e un rinnovamento della classe dirigente varrebbero quanto una manovra per risanare tutto il debito pubblico. Servirebbe a ridare senso alla politica, servirebbe a dare credibilità alla politica.
Pensaci Walter. Pensateci, ma in fretta.

venerdì 19 agosto 2011

Ti conosco mascherina


Mr. Buffet (un cognome da chef francese) e Luca Vattelapesca di Montezemolo dichiarano che è arrivato il momento di contribuire. Anche i ricchi devono fare sacrifici ed essere tassati il giusto.
Gad Lerner, e non solo lui, rilancia invitando i partiti di opposizione, PD in primis, a chiedere una vera patrimoniale tenendo conto della disponibilità dimostrata dai due facoltosi imprenditori. Come non concordare caro Gad, ma consentimi di dubitare. La mia impressione è che i due facciano il beau geste sapendo che cadrà nel vuoto perché questo governo non oserà mettere le mani nelle loro profonde tasche. Talmente profonde che puoi farci una cuccia per Brunetta o ricavare almeno tre canotte per Bossi.
Non ci credo. Giusto, ma non ci credo.
Se davvero sono così disponibili, i ricchi ricchissimi, potrebbero, se la disponibilità non fosse accolta, devolvere a fondo perduto parte del loro patrimonio ai comuni dove risiedono per progetti e lavori di manutenzione.
Luca, potresti sistemare le buche delle strade torinesi; oppure rendere navigabili i fiumi della città in modo da creare un trasporto cittadino alternativo. Idee non mancano e persone in grado di realizzarle anche. Creeresti occupazione e notti più tranquille al nostro assessore al bilancio.
Mi viene solo un dubbio, stai a vedere che Luca e Buffet sono residenti in paradisi fiscali?

PS: a prescindere una bella e vera patrimoniale è ciò che PD e opposizione devono chiedere. Su questo non ci piove.

giovedì 11 agosto 2011

L'acqua pazza

Adesso è la volta delle foto del menù della Camera dei Deputati, abbiamo scoperto l'acqua calda. Anzi l'acqua pazza. Basta andare, e vi consiglio di farlo, sui siti di Camera e Senato e consultare/scaricare i bilanci per vedere che queste due istituzioni si comportano come se si fosse ancora in una monarchia: mancano solo le feluche. Magari da qualche parte ci sono ancora.
La Camera dei Deputati sui servizi di ristorazione ha un saldo negativo di 4.110.904,08 € (5,5 milioni di uscite e 1,3 milioni di entrate)Un costo medio a pranzo per deputato di 53,22 €, ipotizzando 126 giorni lavorativi (3 giorni lavorativi per 42 settimane).
Insisto con la mia proposta:
penso sia ora di passare al buono pasto come tutti i comuni mortali;
penso sia ora di trovare per il parlamento sedi meno anacronistiche e più funzionali.
La monarchia finì il 2 giugno del 1948, il periodo di transizione dovrebbe essere concluso da tempo.

ps: passando al buono pasto da 10 € si potrebbero risparmiare almeno 3 milioni di euro anno.


venerdì 5 agosto 2011

Un sano trasloco


L’ottocento è passato da oltre un secolo, il novecento da undici anni lunghi un secolo.  Due secoli e 150 anni di unità del paese hanno lasciato molti problemi irrisolti e, in Italia, molti palazzi storici. 
In tre di questi palazzi hanno sede le tre massime istituzioni del paese: Camera, Senato e Residenza del Presidente della Repubblica.
Credo sia arrivato il momento per queste istituzioni di scendere tra i comuni mortali trasferendosi in palazzi normali, meno costosi e più adatti all’attività che in quei palazzi si deve svolgere.  Quei palazzi storici possono essere restituiti alla cittadinanza come musei, a testimonianza di una storia che avremmo voluto ci regalasse un presente migliore.
L’ottocento è finito, il novecento pure e il duemila non se la passa bene.
Tornate, diventate normali.

giovedì 4 agosto 2011

Oltre i costi della "casta"

C’è un aspetto della cosiddetta “casta” di cui non si parla che, a mio parere, è forse più grave e più importante della questione costi.
Mi riferisco al fare circolo chiuso, al vivere in una situazione d’isolamento e di autoreferenzialità.
In parlamento trovi bar, ristorante, medico, barbiere e pure il cappellano.
I deputati (e senatori) frequentano la sera gli stessi ristoranti, se passate da Fortunato al Pantheon li trovate con la forchetta in mano tutti allo stesso tavolo. Se andate all’aeroporto al giovedì sera, in attesa dell’imbarco li vedete in fila a decine di parlamentari.  E poi si ritrovano in TV, alla radio e nelle hall degli alberghi, alla festa del patrono, al taglio di un nastro, alla presentazione di un libro di Bruno Vespa. Tutti insieme. Non fanno che salutarsi e rivedersi.  Fondano club bipartisan: Juventus club dei deputati, milan club dei deputati …
Come in una crociera costa, quella signora che vedete piangere nello spot della costa crociere non è una turista è un’ex deputata.
Il cittadino, invece, il deputato, lo incontra giusto in campagna elettorale, quel cittadino che fa una vita normale, quella vita che il deputato, che fa un’altra vita, decide quanto e come deve essere vissuta. La nostra vita.
Allora a me piacerebbe, caro deputato che tu uscissi dal loop in cui sei costretto a vivere e vorrei darti un salario direttamente legato al tipo di vita che fai vivere a noi. In altre parole vorrei che tu vivessi la nostra di vita. Se ritorni normale, ritorni rispettato e credibile.
Non ci vuole molto, si potrebbe cominciare dal buono pasto. Come le persone normali.
Lo dico per farti un favore, vieni a respirare aria pulita.
Lo dico anche per fare un favore a noi, sei troppo importante per ridurti così.

Ps. Ovviamente sto facendo, e me ne rendo conto, di tutta un’erba, un fascio, Ma poco ci manca ormai, al fascio o allo sfascio.

mercoledì 3 agosto 2011

Al cuor non si comanda, però


Al cuor non si comanda, si disse il papero quando s’innamorò di un barbagianni. Quel papero importante, molto importante, lasciò la sua casa, perché voleva non si sapesse in giro, e andò a vivere con il barbagianni. Erano molto diversi si sa, il papero era chiaro e il barbagianni scuro. Il papero importante e il barbagianni meno. Il papero aveva un verso delicato, il barbagianni fischiava acuto. Una storia tenera piena di piume svolazzanti che volavano leggere nell’aria. Di notte il papero lavorava e il barbagianni planava sulla città.  Di giorno il papero lavorava e il barbagianni si spulciava le piume.
Un bel giorno il papero, che voleva star sempre con il barbagianni, decise di nominarlo vice papero.
Tutti gli uccelli, un po’ per paura e un po’ per solidarietà, misero la testa sotto le ali per far finta di non vedere.
Non tutti però. Il grande capo degli uccelli, un avvoltoio un po’ spelacchiato, disse al papero con fare minaccioso e a becco duro: “Guarda che io so tutto, attento a te”.
Il papero e il barbagianni da quel momento cominciarono a perder piume, che non svolazzavano più, ma si posavano pesanti sulla terra. Non si sa ancora come questa storia finirà, ma la morale c’è: se tu sei un papero puoi innamorarti di un barbagianni, al cuor non si comanda, ma non puoi trasformarlo in papero, soprattutto in vice papero.

lunedì 1 agosto 2011

Smarrito come te qualcuno c'è

A Dario 
http://www.unita.it/italia/franceschini-vasta-alleanza-per-ricostruire-il-paese-1.319095


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