domenica 24 gennaio 2010

Cinico e baro

Fino al 31 di dicembre scorso la domanda di invalidità funzionava in questo modo:

Il medico di base redigeva una relazione sullo stato di salute del richiedente evidenziando le patologie invalidanti, alla relazione allegavi certificati di medici specialisti ed eventuali cartelle cliniche e con la documentazione ti recavi all’ASL di competenza. Facevi la fila, presentavi la domanda e ricevevi una prenotazione per la visita presso la commissione medica che avrebbe valutato il caso.

Le domande di invalidità riguardano essenzialmente persone anziane, con gravi patologie e affidate a figli, badanti o case di riposo se non abbandonate a se stesse.

Per inciso non è prevista nessuna detrazione per costi relativi a case di riposo o badanti.

Dal primo gennaio del 2010 la gestione e la certificazione delle invalidità è passata dalle ASL all’INPS, da un ente tecnico ad un ente finanziario. E questo già la dice lunga sulle priorità di questo governo. Devo ridurre i costi a prescindere.

Andiamo avanti. Come funziona adesso.

La procedura è più complessa ed anche costosa.

Il richiedente deve rivolgersi ad un medico “certificato” dall’INPS, il quale a pagamento stila on-line sul sito inps la diagnosi. La diagnosi si abbina ad una richiesta che tramite un patronato, al quale il richiedente si dovrà rivolgere, viene trasmessa all’INPS. Se la domanda è accolta il richiedente sarà esaminato da una commissione di medici ASL in presenza di un medico dell’INPS.

Peccato che i medici certificati siano pochissimi (ad oggi 1724 in tutta Italia), il medico per certificarsi deve richiedere on-line il pin e recarsi di persona presso la sede INPS di competenza territoriale.

Mia moglie ed io vorremmo (dovremmo) presentare la domanda di invalidità per mia suocera. Stiamo impazzendo.

Vai all’ASL e gentilmente ti mandano all’INPS indicandoti il sito (tutti internauti in Italia) o i numero verde (gli operatori sono occupati, riprovi più tardi).

Vai dal tuo medico di base: si avevo sentito di questa cosa, magari poi mi certifico.

Fai delle ricerche su internet e scopri che il sindacato dei medici è infuriato.

I medici infuriandosi hanno ottenuto di poter utilizzare un certificato cartaceo in attesa di una diversa gestione del pin.

Intanto qualcuno avrà rinunciato, i mesi passano e questo governo, cinico e baro, avrà risparmiato sulle pensioni, la pensione decorre dalla data della visita della commissione. Più tardi la fai più tardi decorre. Sempre che il richiedente non abbia deciso di lasciare questa valle di lacrime.

Possiamo definire viltà risparmiare sulle pensioni dei più deboli ed indifesi? Possiamo.

Chapeau! Nel senso di vergogna.

1 commenti:

luce ha detto...

Solo una parola:Vergogna!
In Italia adesso anche la salute è in termini finanziari.
Peccato che però se si parla di doppio lavoro di misistri e sindaci, delle mega pensioni a fine legislatura, le guarentigie ( che quelle sono ) dei parlamentari allora non si bada a spese.
Un cordiale saluto, trovo quello che scrivi molto ironico e arguto, cosa rarissima in questi tempi di buffoni di corte.

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