mercoledì 8 dicembre 2010

Renzi e non solo, la causa e l'effetto



Bookmark and Share


Scusate se comincio con una metafora che alcuni hanno già sentito.

Un mio carissimo amico aveva problemi ai piedi, invece di andare dall’ortopedico comprava scarpe su scarpe con la speranza di trovare il paio giusto. Spendeva un sacco di soldi: con le stringhe, pianta larga, mocassino, polacchino, clarks, inglesi.
Finalmente prende coraggio, a due piedi in questo caso, e si reca dall’ortopedico. Intervento chirurgico e problema risolto.
Noi di sinistra, riformisti, progressisti, ulivisti e speranzosi siamo come il mio amico nella fase scarpara. Discutiamo, polemizziamo, ci accapigliamo, litighiamo sugli effetti e raramente  andiamo alla causa dei problemi.
Facciamo qualche esempio.
Renzi che si reca ad Arcore.
Il sindaco di Firenze accetta di incontrare il Berlusconi in una delle sue case - e dove altrimenti? Berlusca riceve solo in una delle sue case, mica a palazzo Chigi -  pare senza consultarsi con il partito, con l’ANCI, con il responsabile PD degli enti locali. Questa cosa qui è la causa o è l’effetto?
A mio parere la causa è la mancanza di credibilità di qualcuno che produce l’effetto Renzi ad Arcore.  Faccio prima a decidere da solo altrimenti non ne usciamo e intanto mi guadagno un po’ di titoloni. O no?
Ne facciamo un altro?
Dopo 17 anni di buon governo della città il PD torinese non è in grado di proporre una candidatura torinese autorevole, magari proveniente dall’amministrazione stessa e impone (o si fa imporre), ma forse no (?), Piero Fassino come candidato.
La causa e l’effetto. Noi discutiamo di Fassino e non del PD Torinese.
Nel causo malaugurato che si dovessero perdere le elezioni (effetto) chi si assumerà la responsabilità (causa) della sconfitta? Fassino o il PD torinese?
Ancora uno?
Le regionali in Piemonte. Colpa della Bresso e del suo carattere. Colpa dei candidati che si contendevano i voti di preferenza a scapito del voto di lista. Colpa dei grillini. Colpa delle liste taroccate e di Scanderebech. 
Le regionali in Piemonte hanno riportato una percentuale di non voto mai vista in passato, non voto che colpisce soprattutto a sinistra. 
Dov’è la causa? Qual è l’effetto? 
Dobbiamo discutere della Bresso e di Scanderebech o della scarso appeal della sinistra e del PD in particolare?
E che dire di Vendola? Vendola è la causa o l’effetto delle batoste che il PD prende alle primarie?
E potrei continuare, ma tornando alla metafora forse sarebbe meglio un bell’intervento chirurgico che ci raddrizzi i piedi per consentirci di camminare spediti. Camminare porta ossigeno al cervello.
Per quanto riguarda Renzi, cazziamolo pure, ma scendendo dal pulpito che l’armadio è pieno di tragiche stupidaggini e tutti coloro che le hanno commesse sono ancora li e non hanno intenzione di smettere.
E’ dal 1998 che facciamo tragiche stupidaggini, sarebbe ora di smettere

2 commenti:

Mariarosa ha detto...

Caro Arturo,noi tutti la pensiamo come te: sembra però che ai piani alti del PD le voci della base non arrivino !
O forse hanno chiuso le orecchie! Complimenti per la tua analisi della situazione ma che sofferenza leggere di politica,che ormai politica(nel senso di occuparsi della res publica) non è più. Ognuno si occupa della propria "res"!!!!

Sandro ha detto...

I miei complimenti, condivido in pieno la tua analisi.

Bookmark and Share

Free Blogger Templates by Isnaini Dot Com and Architecture. Powered by Blogger