giovedì 30 dicembre 2010

L'orso polare




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Sono un orso polare. Sono qua, su una lastra di ghiaccio e navigo per l’oceano artico.
Non so dove andrò a finire, non sono in grado di manovrare questa lastra di ghiaccio. Per il mangiare me la cavo, mi butto in mare e risalgo con un pesce.

Ma il problema, qua, è un altro.

Qua comincia ad alzarsi la temperatura, la lastra diventa sempre più piccola.
E’ l’effetto serra baby, mi dicono.
E io cosa ne posso, baby. Io sono un orso, non governo il mondo. Lo subisco.
Io sono grosso e la lastra è sempre più piccola.
Non ho una radio per chiamare i soccorsi, anche l’avessi non saprei come usarla e chi chiamare.
Sono un orso, cazzo.
E’ l’effetto serra baby, mi ripetono.
Non l’ho provocato io l’effetto serra, baby. Perché le conseguenze le devo pagare io, baby?
Ormai sono in equilibrio, in piedi. Una zampa in acqua e l’altra su quel che rimane della lastra di ghiaccio. Sto sudando.
Avete mai visto un orso polare sudare?
Proprio quando sono con la punta di una zampa su un pezzo di ghiaccio che non raffredderebbe neanche un martini con l’oliva, ecco che qualcosa mi afferra, mi tirano su, ed eccomi sul ponte di una nave.
Sono in gabbia.
Salvo? Non lo so, sentiamo cosa mi dicono.
Complimenti, lei è un orso fortunato.
Grazie. E continuo a sudare e a perdere pelo.
Adesso, signor orso polare, lei è salvo e può scegliere il suo destino. Mi dicono.
Io sudo e perdo pelo e la vista si annebbia. Mi butterei in mare e mangerei un pesce e nuoterei fino a lasciarmi andare.
Non posso, sono in gabbia.
Le spiego, mi dicono, lei ha due scelte, caro signor orso polare.
Potrebbe finire allo zoo del Dubai, bello sa. Pensi che nel Dubai hanno ricostruito il polo nord, finisce il deserto e comincia il polo. C’è il ghiaccio sintetico e ci sono i pesci. Si troverebbe proprio bene. Avrebbe la una bella lastra di ghiaccio tutta sua e tanto pesce.  Proverebbe anche l’ebbrezza delle tempeste di sabbia, pensi che bello, lei sul ghiaccio e la sabbia che s’infila nel pelo e negli occhi e le infarina il pesce.
Oppure …
Sudo e ripeto: oppure?
Oppure potrebbe anche scegliere di cambiare vita, radicalmente.
Potrebbe diventare un bell’orso bruno. Una bella tinta al pelo ed è fatta.
Ci pensi bene, guardi se io fossi un orso polare …

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