Il governo propone la settimana corta per affrontare la crisi: "lavorare meno pur di lavorare tutti". Era il cavallo di battaglia di Bertinotti nel fatidico 1998, l'anno in cui la sinistra si fece male, male davvero. Cadde il primo governo Prodi, quello più popolare, quello che avrebbe potuto allontanare una volta per tutte Berlusconi dalla politica. Ricordiamo tutti come andò a finire. La stiamo pagando ancora adesso.
In linea di principio lavorare meno lavorare tutti è uno slogan bellissimo se rivolto a migliorare la qualità della vita, è ineccepibile come spirito di sacrificio, di solidarietà per non mettere sulla strada migliaia di lavoratori con le loro famiglie.
Però.
Comiciamo con il dire che una proposta così forte, richiedere sacrifici e solidarietà, dovrebbe essere avanzata da una classe politica credibile, autorevole ed onesta.
Per credibile, autorevole ed onesta intendo una classe politica che cominci a dare il buon esempio, basterebbe poco.
La casta dovrebbe: ridurre privilegi, indennità parlamentari e di carica, auto blu, dimissioni anche se solo sfiorati dal sospetto.
Bisognerebbe istituire una imposta di solidarietà a chi guadagna oltre i 100.000 euro.
Bisognerebbe tassare le rendite finanziarie come negli altri paesei europei.
Dovrebbe lavorare, il governo, ad un serio programma di sviluppo rivolto a sostenere le cose che in Italia sappiamo fare e fare bene (invece taglia sulla cultura per esempio).
Fatto questo possiamo parlarne.
Perchè altrimenti ci vedo la bufala oppure la trappola.
La bufala perchè sarà il solito proclama, si incontreranno governo e sindacati, le posizioni saranno distanti e non se ne farà niente. Su tutte le TV, Capezzone Globe Trotter, Bonaiuti e Quagliarella ci diranno: visto? noi avevamo l'idea, ma un sindacato ancorato a vecchi schemi non ci stava. Si assuma Epifani la responsabilità dei licenziamenti.
La trappola, secondo me l'ipotesi più verosimile, sarà la riduzione di fatto dei salari. Non ci sono più soldi per la cassa integrazione. O si licenzia oppure si riduce lo stipendio. Tenete presente che la proposta arriva da Sacconi, quello che aveva parlato di rischio bancarotta.
E sapete chi comincerà a mettere in pratica questa bella idea?
Ma Brunetta Little Genius, chi altrimenti. Brunetta ridurrà l'orario dei dipendenti pubblici diminuendo in porporzione lo stipendio. Un giorno di lavoro in meno alla settimana sono tanti tanti soldi risparmiati dallo stato, pensateci.
I dipendenti pubblici, avranno, scusate la battuta, orario e stipendio a misura di ministro: pocket, tascabile.
Così il paese muore, lentamente muore.
PS: ricordate di scaricarvi il calendarietto e di diffonderlo.
7 commenti:
E' proprio così il paese muore, lentamente muore!!! Ed è circa un anno che io mi friggo il cervello per capire come mai la maggioranza degli italiani non lo capiscono oppure fanno di tutto per segare chi ha un po' di spirito di ribellione pacifico "vedi alla voce università".Quella che hai menzionato è l'analisi corretta dei ragionamenti che han portato alla finta buona proposta di riduzione delle giornate lavorative.In una situazione di vuoto sindacale come quella odierna ,con le tre maggiori sigle sindacali che continuano ad azzanarsi questi faranno un gol a porta vuota.
Grazie Arturo, scarico subito i calendari!
Wil
scusami avevo messo nel commento una parolaccia :D
ricapitoliamo..sono un dipendente pubblico...lavoro all'università...que dolorrrr
buone feste (tranne ai sindacati)
mau/c. anche mia moglie lavora nel pubblico, adesso che ci penso ho scritto una stupidaggine. Non è vero niente, ottimismo ottimismo.
leggere l'intero blog, pretty good
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
Posta un commento