Io
credo ci sia un’emergenza che la politica dovrebbe finalmente affrontare,
quest’emergenza ha un nome e si chiama antipolitica. Non è un fenomeno di
questi giorni, ma, a mio parere, nasce con le risposte non date dopo
tangentopoli; con la discesa in campo di Berlusconi; con il partito ad personam
di Di Pietro;
con gli “scivoloni”
a sinistra; con Beppe Grillo … Nasce
con loro e adesso sta esplodendo con la questione Casta. Fioccano petizioni e
proposte di legge popolare che chiedono, tutte, un forte ridimensionamento
delle indennità a parlamentari, consiglieri regionali ed eletti nelle diverse
istituzioni. La
risposta che la politica sta preparando è, sempre a mio parere, debole e
demagogica: blocco dai vitalizi dalla prossima legislatura e proposte di
riforma costituzionale per dimezzare il numero dei parlamentari. Io
credo che queste risposte non affrontino il vero problema, perché non
smonterebbero la casta. Perché la casta, se consultiamo il dizionario, sarebbe:
Gruppo
sociale chiuso caratterizzato da specifiche norme di comportamento e dal ruolo
predeterminato: la c. dei sacerdoti nell'antico Egitto
Gruppo
arroccato nella difesa di interessi particolaristici: la c. dei militari
Allora
penso che si dovrebbe riflettere sulla definizione che riporta il dizionario e
non solo sui privilegi economici. La politica non dovrebbe più produrre caste. Si
può fare.
Se
non si agisce su questo, sull’essere casta, aumenterà il distacco politica /
cittadini e a farne le spese sarà la democrazia, saranno i partiti che molti
dimenticano essere previsti dalla Costituzione.
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