Il 2026 sarà l’anno che verrà. Il 2026 potremo scrivere al
nostro caro amico lontano perché ci saranno novità e grandi trasformazioni.
Nel 2026 l’evasione fiscale passerà da 200 miliardi di euro
a 5 milioni di euro dovuti a errori nella compilazione della denuncia dei
redditi; la criminalità organizzata che aveva un giro d’affari sommerso di 100
miliardi di euro dichiarerà fallimento.
Nel 2026 ci sarà un federalismo solidale ed equo; i
cittadini parteciperanno attivamente alla vita democratica; gli eletti nelle
istituzioni avranno un’indennità equa senza privilegi di casta.
Nel 2026 avremo un welfare che funziona, per esempio:
sostegno al reddito per chi è licenziato e per i giovani in attesa di
occupazione; bonus di anni contributivi per ogni maternità alle donne;
assistenza agli anziani domiciliare o in case di riposo di quartiere; asili
nido e suole materne gratuite.
Nel 2026 avremo un paese che avrà implementato un nuovo
sistema di sviluppo basato sulla qualità dei prodotti e dei servizi, sulle energie
rinnovabili e non inquinanti; saranno ridotti gli sprechi; avremo coste pulite
e mare limpido; musei pieni; Pompei in sicurezza; il Po navigabile da Torino al
delta.
Nel 2026 l’agricoltura sarà l’attività più importante del
paese; torneranno le botteghe nei quartieri, dove si potrà passeggiare e
pedalare in tutta tranquillità; le auto avranno parcheggi dedicati e non
inquineranno più.
Nel 2026 sarai giudicato per quello che fai e per come lo
fai, nel merito.
Nel 2026 sarà abolita la parola straniero e tutti saremo
cittadini.
Nel 2026 insomma ci saranno grandi trasformazioni, si
potranno sposare i preti e anche le suore, mentre i gay già lo fanno.
Nel 2026 i genitori non saranno un peso per i figli.
Nel 2026 i figli non saranno un peso per i genitori.
Nel 2026 i disabili non avranno più barriere.
Nel 2026 chi non riusciva a esser felice lo sarà.
Nel 2026 Briatore entrerà in una libreria e comprerà un libro senza figure.
Nel 2026.
Nel 2026 di certo si andrà in pensione a 67 anni.
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