“A noi è rimasto un compito cento volte più agevole: quello di tradurre in leggi chiare, stabili e oneste il loro sogno di una società più giusta e più umana, di una solidarietà di tutti gli uomini alleati a debellare il dolore. Assai poco, in verità, chiedono a noi i nostri morti. Non dobbiamo tradirli.”
Pietro Calamandrei
Da
anni si rinnovano gli appelli in difesa della Costituzione, si sollecita il
Presidente della Repubblica, si aspettano con ansia le sentenze della
Consulta. E se provassimo a cambiare
tattica passando dalla difesa all’attacco? E se invece provassimo a chiedere
che la Carta Costituzionale fosse finalmente applicata, se quanto previsto
dalla Costituzione diventasse realmente parte fondamentale del programma
politico di un partito, il mio per esempio.
In
molti articoli la Costituzione, dicono la migliore al mondo, è un libro di
buone intenzioni lontane dall’essere realmente applicate in modo completo. Inoltre le manovre economiche del governo e i
presunti rimedi alla crisi economica non fanno che allontanare il dettato
costituzionale dalla realtà accentuando le diseguaglianze. Le diseguaglianze
sono impoverimento economico e minori diritti. Non credo che i morti che ricorda Calamandrei si siano sacrificati perché Briatore possa fare la vita che fa. Non credo proprio.
Credo
anche la Costituzione andrebbe aggiornata inserendo articoli a tutela del
patrimonio artistico, culturale e paesaggistico per esempio. Se quegli articoli ci fossero stati avremmo
evitato anni di condoni e, forse, tragedie come quella recente alle Cinque
Terre.
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