martedì 7 giugno 2011

L'uomo che piantava gli alberi


Un mio caro amico stava smontando un luogo bello quando tra le varie cose accatastate vide un libro e me lo donò, un libro di pochissime pagine. Conoscevo l’autore, ma non quel libro. I libri si accolgono, non si accettano. Ringraziai Massimo e mi ripromisi di leggerlo presto. L’ho letto ieri sera, d un fiato, son poche pagine. Narra di un luogo, in alta Provenza, diventato arido e spoglio. Come i pochi abitanti rimasti. Narra di un uomo che aveva perso tutto, salvo il desiderio di rivedere, in quel luogo, crescere gli alberi. Senza dirlo a nessuno comincia a seminare querce, betulle, faggi. Quel luogo diventa una foresta, i ruscelli si riempiono d’acqua, il villaggio si ripopola. La vita riprende. A molti sembrò un miracolo. Invece fu solo la tenacia di un uomo del quale non sapranno mai. Lo conoscessi, quell’uomo, gli chiederei un po’ di semi, da seminare e da regalare. Ne abbiamo bisogno. 
Il mio caro amico è Massimo Pizzoglio. Il luogo bello era il Circolo delle Passioni, ora è l'Associazione Culturale Dobhran. Il libro è L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono. Noi siamo tutti. 
L’uomo che piantava gli alberi non si sa dove sia e se sarà.

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