giovedì 29 ottobre 2009

Fisso e variabile, lo stipendio del politico ed il finanziamento ai partiti basato sull’efficacia del loro operato e del loro comportamento etico .

L’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici prevede un aumento medio di 112 euro lordi da erogare in tre anni. Il quinto livello riceverà 110 euro lordi, di cui 28 euro a gennaio 2010, 40 euro dal 2011 e 42 euro dal 2012.

Da leccarsi le dita, per avere la sensazione di mangiare.

C’è la crisi e, dicono, non ci sono soldi e dobbiamo sacrificarci tutti. Tutti? No, tutti no.

E non mi interessano gli speculatori gli affaristi, quelli che fanno business, mi interessano i politici. Mi interessano quelli che sono eletti nei parlamenti e nei consigli degli enti locali, quelli che hanno incarichi governativi.

Qualcuno dirà, ecco il solito qualunquismo sugli stipendi dei parlamentari. No, qui facciamo una proposta.

La proposta nasce dal desiderio di dare un contenuto etico agli emolumenti dei parlamentari, cioè allineare i costi della politica all’andamento dell’economia del paese (PIL) e alla media delle retribuzioni dei lavoratori e pensionati italiani, andando inoltre a misurare l’efficacia della politica e dell’attività del singolo parlamentare, del gruppo politico e dell’esponente del governo.

In altri termini se il paese (o la regione, il comune ..) va bene e ti comporti in maniera ineccepibile prendi tutta la tua indennità. Gli elettori potranno giudicare in modo chiaro le tue promesse e confrontarle con il tuo operato.

Una sorta di doparie sui costi della politica.

E’ un progetto ambizioso? Velleitario? Forse, ma perché non provarci!

Basi della proposta:

1. Riduzione delle indennità, tetto massimo il doppio dello stipendio medio di un lavoratore della pubblica amministrazione.

2. Indennità basata su una parte fissa ed una variabile.

a. Per esempio il 50% dello stipendio dovrebbe essere garantito, il restante 50% legato a parametri misurabili e verificabili: PIL, presenze in aula, presentazioni leggi ecc ecc

b. Per i ministri la parte variabile dovrebbe prevedere oltre al PIL anche l’andamento del ministero e il programma di governo/finanziaria. Se il programma di governo prevede la riduzione delle tasse e il recupero di evasione fiscale, io ti misuro e ti pago su quanto recuperi dall’evasione e quanto mi fai pagare in meno di tasse.

3. Finanziamento pubblico ai partiti legato all’attività del gruppo parlamentare, media della misurazione dei singoli eletti del gruppo stesso. Andrebbe anche inserito un parametro, per evitare inciuci, che tenga conto di chi governa e di chi è all'opposizione.

Lo stesso metodo retributivo potrebbe essere applicato ai dirigenti e ai grandi manager della pubblica amministrazione.

Cosa ve ne pare?

3 commenti:

redentatiria ha detto...

Cosa ne penso?Caro Arturo,io sottoscrivo tutto,sarebbe un'ottimo modo per reiquilibrare le enormi disparità che ci sono oggi.Ma ,temo che,destra e sinistra voterebbero compatti No.
Abbiamo una classe politica e dirigente viziata e ingorda e dunque non sono molto ottimista.

redentatiria ha detto...

però si può sempre tentare...ma come?

Paolo ha detto...

Proposta da studiare. Almeno è una proposta "ragionevole" e non il solito qualunquismo.

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