venerdì 25 marzo 2011

L'articolo 11 e il comma che non c'è


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L’articolo undici della nostra Costituzione recita così:


L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Un articolo nobile che ti qualifica come paese, ti fa sentire orgoglioso di essere italiano, a volte capita. Un articolo, a mio parere, incompleto. Provo a spiegare perché.
Non ci sono più le guerre d’invasione e di conquista, non ci sono più i Napoleone, gli Hitler e le guerre coloniali. Quelle guerre che, probabilmente, hanno ispirato l’articolo undici.
Gli ultimi interventi militari hanno coinvolto paesi legati alla produzione o alla commercializzazione di materie prime: l’Irak, l’Afghanistan, la Cecenia per dirne alcuni, e oggi la Libia. Il petrolio oggi e domani, se si continuasse a puntare sull’energia nucleare, l’uranio.
Le guerre evidentemente nascono per interessi esclusivamente commerciali, dietro la pretesa di esportare la democrazia, dietro la dichiarazione di sostegno a popoli che si ribellano, intervenendo di solito a genocidio quasi compiuto.
La politica internazionale è quindi al servizio di interessi commerciali e di uno sviluppo economico che, per forza di cose, prevede la guerra.
Noi, da questa sponda del fiume, amiamo la pace e siamo ovviamente contro la guerra. Lo dichiariamo, manifestiamo ed esponiamo le bandiere colorate. Noi stiamo dalla parte di chi si ribella per chiedere diritti e democrazia e dibattiamo sull’intervento del nostro paese in uno scenario che prevede le bombe da sganciare.
Noi amiamo la pace, ma arriviamo dopo. Noi amiamo la pace, di solito, solo quando siamo coinvolti.
Invece dovremmo agire prima facendo politica, dimostrando l’amore per la pace con fatti concreti. E vengo alla proposta. Concretezza sarebbe proporre una modifica alla Carta Costituzionale aggiungendo un semplice comma all’articolo undici:
“L'Italia ratifica accordi bilaterali, di natura politica e commerciale, solo con paesi che garantiscono ai propri cittadini i diritti previsti dalla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.”
Non so se questo comma da solo risolverebbe la questione, di sicuro non avrebbe consentito al governo Berlusconi di firmare un pesante accordo con Gheddafi.
Anzi, magari avrebbe spinto Gheddafi a riformare il suo regime, perché, è noto, che il cliente ha sempre ragione.
Sogno? Può darsi, ma ditemi se ci sono alternative.

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