sabato 12 marzo 2011

Il mio tricolore


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Il tricolore qualcuno lo espone, qualcuno no e tra chi lo espone ci sono differenze profonde.  Ci sono differenze di valori che quel tricolore dovrebbe rappresentare.
Quelli che non lo espongono si sanno chi sono, sono quelli verde acido, quelli che vogliono essere padroni a casa loro che poi è anche nostra. Tra quelli che lo espongono ci sono anche quelli che il tricolore lo usano e basta, con una retorica priva di futuro e che tende a fotterti.
Non è di questi che voglio parlare.
Voglio parlare del tricolore che sarà sul mio balcone.
Il tricolore del mio balcone io vorrei rappresentasse un popolo che si tiene insieme, coeso e che guarda al futuro. Un popolo solidale. Un popolo che difende e attua la Costituzione, un popolo capace anche di aggiornare la Costituzione, per tutti e non per uno o per pochi.
Un popolo che rispetta la storia e non la insulta. Un popolo che accoglie. Un popolo che vuole unirsi in un’Europa compiuta. Un popolo che non scende a compromessi con le mafie e con le clientele. Un popolo che rispetta e difende i beni comuni: la scuola pubblica, il verde, l’aria che si respira e la cultura.
Il tricolore di Pertini e di Vassallo, di Impastato e di Falcone, dei nostri migranti e dei nuovi migranti che italiani saranno, per citarne alcuni.
A Cota e i suoi sodali leghisti rimangano pure nel loro triste e lugubre recinto.
Il mio tricolore è molto più allegro e il verde della bandiera è brillante e vivace come il sorriso di un bambino.

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