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mercoledì 24 dicembre 2008

Liberamente tratto da "Canto di Natale" di Charles Dickens

 Il terzo spirito (il Natale Futuro) si presenta come una figura altissima, avvolta da un nero mantello e un cappuccio da cui nulla traspare se non una mano che sporge da una manica. Invano Silvio chiede che parli, la figura è silenziosa, e lo guida solo con un dito. Siamo ancora ad Arcore , e Silvio assiste a diverse scene il cui argomento è la morte di un vecchio tiranno, deriso da tutti. Due politici del suo partito parlano del suo prossimo funerale: mentre uno (di Alleanza Nazionale) afferma di andarvi per puro dovere, l'altro (ex socialista), schernendo il  defunto, è interessato soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero padre in cassa integrazione non nasconde alla famiglia il sollievo per la sua morte perché chiunque andrà al governo, il futuro premier sarà sempre più buono di lui. In un circolo della libertài seguaci del defunto si dividono tutto quello che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggevano il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre: l'ammontare totale è venduto su Ebay tra le risate di tutti. Intanto un profondo dolore ha colpito il Partito Democratico Veltroni è morto di stress. È lutto profondo, dolore immenso. 

 Silvio vorrebbe sapere chi è il vecchio tanto odiato da tutti, ma quando il fantasma lo porta davanti al capezzale non osa scoprire il lenzuolo che ne ricopre interamente la salma. Silvio vede che la sua casa della libertà è stata venduta, e pure Mediaset, vorrebbe entrare, ma il fantasma indica invece un'altra direzione: Silvio entra nel cimitero, dove la mano dello spettro indica una lapide con scritto: Silvio Berlusconi! Il pentimento è completo, il messaggio è andato fino in fondo al cuore di Silvio

Silvio si ritrova nel letto e scopre che è mattina presto, il Natale ha fatto il suo ingresso, glielo conferma un Capezzone che passa sotto la sua finestra. Forte della lezione ricevuta manda Capezzone  a comprare il piu' grosso tacchino in vendita al negozio li' vicino e premiandolo con una corona glielo fa portare a casa di Di Pietro quindi, sbarbato e ripulito, esce per strada salutando tutti con affabilita' e trova la forza di presentarsi a casa di Napolitano che lo aveva invitato per Natale, accolto con calore passa il piu' bel Natale della sua vita. La mattina dopo in Parlamento aspetta l'arrivo dell'opposizione che si presenta in ritardo e ancora ignara del cambiamento del premier  in un primo momento lo prende per pazzo ma Silvio li tratta da quel momento da amici, dà loro ragione su tutto, si dimette e chiede scusa a tutto il popolo.

Sdedica al volontariato e  soprattutto a Veltroni, che guarisce. Con l'opposizione e con il popolo tutto si instaura un profondo legame di amicizia. Da allora Silvio diventa una delle persone più amate, e trova finalmente la pace dell'anima.

Lo so è una favola, non accadrà mai. Ma è Natale e cosa costa sognare divertendosi un pò.

 Auguri a tutti. Facciamogli gli auguri almeno a chi stimiamo e vogliamo bene. Faccio gli auguri a Soru (perchè evita il conflitto d'interessi), a Saviano (per il coraggio e perchè regala speranza), a Gad Lerner (perchè il suo blog è aperto e lui ci mette la faccia), a tutti quelli che mi leggono soprattutto a Redentatiria.  

Non mangiate troppo che fa male e non è bello.

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