
Silvio vorrebbe sapere chi è il vecchio tanto odiato da tutti, ma quando il fantasma lo porta davanti al capezzale non osa scoprire il lenzuolo che ne ricopre interamente la salma. Silvio vede che la sua casa della libertà è stata venduta, e pure Mediaset, vorrebbe entrare, ma il fantasma indica invece un'altra direzione: Silvio entra nel cimitero, dove la mano dello spettro indica una lapide con scritto: Silvio Berlusconi! Il pentimento è completo, il messaggio è andato fino in fondo al cuore di Silvio.
Silvio si ritrova nel letto e scopre che è mattina presto, il Natale ha fatto il suo ingresso, glielo conferma un Capezzone che passa sotto la sua finestra. Forte della lezione ricevuta manda Capezzone a comprare il piu' grosso tacchino in vendita al negozio li' vicino e premiandolo con una corona glielo fa portare a casa di Di Pietro quindi, sbarbato e ripulito, esce per strada salutando tutti con affabilita' e trova la forza di presentarsi a casa di Napolitano che lo aveva invitato per Natale, accolto con calore passa il piu' bel Natale della sua vita. La mattina dopo in Parlamento aspetta l'arrivo dell'opposizione che si presenta in ritardo e ancora ignara del cambiamento del premier in un primo momento lo prende per pazzo ma Silvio li tratta da quel momento da amici, dà loro ragione su tutto, si dimette e chiede scusa a tutto il popolo.
Si dedica al volontariato e soprattutto a Veltroni, che guarisce. Con l'opposizione e con il popolo tutto si instaura un profondo legame di amicizia. Da allora Silvio diventa una delle persone più amate, e trova finalmente la pace dell'anima.
Lo so è una favola, non accadrà mai. Ma è Natale e cosa costa sognare divertendosi un pò.
Auguri a tutti. Facciamogli gli auguri almeno a chi stimiamo e vogliamo bene. Faccio gli auguri a Soru (perchè evita il conflitto d'interessi), a Saviano (per il coraggio e perchè regala speranza), a Gad Lerner (perchè il suo blog è aperto e lui ci mette la faccia), a tutti quelli che mi leggono soprattutto a Redentatiria.
Non mangiate troppo che fa male e non è bello.