lunedì 2 agosto 2010

Il governo di transizione


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Mettiamo che a Bersani venga dato il compito di formare un governo di transizione, giusto il tempo di fare la riforma elettorale, una aggiustatina ai conti e poi elezioni.

Bersani per fare il governo di transizione deve attraversare un fiume con una barca e sulla barca deve transportare  i partiti che del governo di transizione faranno parte da una sponda all’altra.
La barca è pronta, ma ha un limite: può transportare oltre al barcaiolo, Bersani stesso, due persone.
Il povero Bersani comincia a ragionarci su: due per volta e non dovrei avere problemi.
Bersani mette la barca in acqua e chiama a caso: Casini! Di Pietro!
In quel momento arriva Letta che deve spingere la barca: Pierluigi cosa fai? Non puoi mettere sulla stessa barca Casini e Di Pietro, lo sai che non si possono sopportare.
Bersani, ci riflette su: Sulla barca ci metto Fini e Casini.
No, gli dice la Bindi, non fare questa stupidaggine, Fini non può salirci subito, mica può passare da una barca all’altra dall’oggi al domani,  aspetta, fallo salire a bordo per ultimo.
Bersani ci prova con la Lega, ma Bossi vuole una barca tutta verde, l’annullamento delle sentenze del TAR piemontese e una laurea Honoris causa per il trota.
Bersani, disperato, prende una decisione di petto: Basta, transito sul fiume con tutto il PD e poi chi vivrà vedrà.
Democratiche, democratici, compagne, compagni, amiche ed amici a bordo!!! Urla Pierluigi.
No, io se ci sale Walter voglio un’altra barca tutta per me. Dice D’Alema.
Se la mette così, allora io resto qua a guardare i pesci. Afferma sconsolato Veltroni.
Dai Pierluigi, se ci stringiamo Casini lo possiamo far salire. Supplica Letta.
Di Pietro invoca una barca di riformisti, tutti a disquisire su chi deve remare e per quanto. Tutti meno loro, i riformisti, ovviamente.
Ignazio Marino s’impunta. Facciamo le primarie su chi deve salire e su chi deve manovrare la barca.
Il povero Pierluigi preso dalla disperazione si butta nel fiume e comincia a nuotare, per dove non è dato saperlo ancora.
Perbacco ho dimenticato Rutelli, ma dite la verità: vero che non ve ne eravate accorti?

1 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissima! rende l'idea del costante tentennamento di Bersani e della sua incapacità. rende benissimo lo sfascio del Pd (che non esiste!) e anche il buio futuro che ci aspetta con questi politicandi da strapazzo! Mi ha fatto ridere e riflettere insieme! Bravo Arturo!
paola

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