Caro Walter Veltroni,
Puntuale è arrivata la tua lettera al direttore di un quotidiano, lo scorso anno il Corriere, oggi Repubblica. Con una battuta facile, ma te la tiri, ho commentato che una cartolina sarebbe stata più gradita. Puntuale scrivi a suocera perché nuora intenda, come direbbe Di Pietro. La suocera è il direttore, la nuora forse siamo noi cittadini, ma non ne sono certo.
Del contenuto della tua lettera si possono condividere dei concetti e delle speranze, mi piace che ritieni che ancora ci sia una distinzione tra destra e sinistra, non è poi così scontato dalle nostre parti. Il resto cose note, niente di nuovo.
Lasciami però dire una cosa: mi aspetterei un altro tipo di lettera, se proprio non puoi farne a meno di inviarcele. Mi aspetterei, e non solo da te, una lettera di scuse.
Sì, proprio una lettera di scuse rivolte soprattutto a noi cittadini elettori di sinistra, noi elettori del Partito Democratico. Perché se siamo in questa situazione, dove il sentimento dei cittadini nei confronti della politica è passato dal discredito al disprezzo, qualche responsabilità voi, classe dirigente, dovreste pur averla? Se i governi di centro sinistra non hanno tenuto? Se lo scandalo della casta (delle caste) esplode ora e tutto era noto e arci noto già prima, perché non metterci mano allora?
Ecco perché è meglio una cartolina da inviarci, scegli tu, scegliete voi, il luogo dal quale imbucarla. Oggi un cambiamento e un rinnovamento della classe dirigente varrebbero quanto una manovra per risanare tutto il debito pubblico. Servirebbe a ridare senso alla politica, servirebbe a dare credibilità alla politica.
Pensaci Walter. Pensateci, ma in fretta.
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