mercoledì 31 dicembre 2008

Buon Anno


martedì 30 dicembre 2008

Figli di

Il figlio di Di Pietro l'ha combinata grossa, probabilmente la politica ti regala dei super poteri  che ti fanno credere di essere su di un'altro pianeta. Ti allontani dalla realtà e non riesci più a valutare i tuoi limiti ed a  stare dentro i confini che  il ruolo ti assegna.
Ma era proprio necessario che il figlio del prode Antonio si candidasse a svolgere un ruolo attivo in politica. Poteva limitarsi a distribuire i volantini per il papà, ma fare il politico perchè? Lo ha ordinato il medico?
Capisco l'affetto per il papà, da bambini si mitizza la figura del padre, lo si  crede il migliore e da grandi si vorrebbe essere come lui. Poi si cresce però, arriva il sano conflitto. Il papà è visto, in una certa fase, come un rompiscatole pieno di difetti, che non ti capisce. E i figli cercano altri riferimenti, cercano strade diverse. 
Poi, si sa, la vita è dura, bisogna sacrificarsi, salire gli scalini uno ad uno. Prendere sberle, maturare.
Poi non ce la fai e per fortuna ci sono le scorciatoie se il papà te le propone. E se sei "figlio di" mica fai il precario in un call center, in un'ospedale, in un'univeristà. Mica lavori come cococò.
E chi se ne frega se il mio papà non è come me lo immaginavo: senza macchia e senza paura. Ha l'auto blu! 
Con questo non voglio vietare ai figli di fare politica, ci mancherebbe. E' strano però che non facciano politica in uno schieramento avverso al padre od al consanguineo (DNA?) oppure che si limitino a fare politica nel territorio facendo una sana ed umile gavetta.
Trovate qui sotto un piccolo, sicuramente parziale, elenco di figli e fratelli di, se ne conoscete altri aggiungete.
 
La Malfa Giorgio figlio di Ugo
Craxi Bobo  figlio di Bettino
Craxi Stefania figlia di Bettino
D'Alema Massimo figlio di Giuseppe
Cossiga Giuseppe figlio di Francesco
Segni Mariotto figlio di Antonio
Mussolini Alessandra nipote di Benito
La Loggia Enrico figlio di Giuseppe
La Russa Ignazio Benito Maria figlio di Antonino
La Russa Romano Maria figlio di Antonino e fratello di Ignazio Benito Maria
Prodi Vittorio fratello di Romano
Tatarella Salvatore fratello di Giuseppe detto Pinuccio
Costa Enrico figlio di Andrea
Maroni Chiara figlia di Sergio
Fitto Raffaele figlio di Antonio detto Totò
Berlusconi Piersilvio figlio di Silvio futuro Re d'Italia
 
E chissà quanti altri nelle regioni, nelle provincie, nei consigli comunali, nelle circoscrizioni, nelle comunità montane.......

domenica 28 dicembre 2008

Un'altro così ci vorrebbe

Stavo pensando di scrivere un post provocatorio dove auspicavo che il governo e la politica dell'Italia venisse per almeno una legislatura affidata ad un paese europeo. Francia, Germania o Spagna.  

L'opposizione potrebbe affidarsi al PSOE di Zapatero giusto per fare un'esempio. E questo a tutti i livelli della politica.
Poi ho letto di Renato Soru, allora c'è speranza mi sono detto. Ho letto e riporto il suo intervento all'Assemblea Regionale Sarda, l'avesse fatto Romano Prodi nel 1998 (ricordate il duo Bertinotti/D'Alema ed il pupazzetto di Cossiga?) oggi staremmo meglio, non credete?
Leggete, e dopo aver letto ditemi se non concordate con me: un'altro così ci vorrebbe! Soru ci consola dalle miserie di quest'ultimo periodo. Si pensava di migrare in Spagna, coraggio forse ci rimane la Sardegna! Grazie Soru!
"Confermo le dimissioni con la massima serenità. Ho voluto cercare di gestire questa crisi nel migliore dei modi. In Consiglio, nella discussione trasparente come in una agorà, non nelle stanze segrete. La crisi è nata qui, alla luce del sole, sulla legge urbanistica: una discussione chiara da cui speravo che nessuno si astenesse, e qui ho voluto che si concludesse. Non rispondo ai tanti senza memoria, ai sepolcri imbiancati".

"Ho presentato le dimissioni perché ritenevo che stessimo contraddicendo quanto di importante e di buonissimo avevamo fatto nel governo del territorio. Ma oggi, al di là di richiami all'unità o di parole generiche mi sarebbe piaciuto sentire quanto è importante il Piano paesaggistico e la sua applicazione nelle zone interne. Avrei voluto che la discussione entrasse nel merito. Così non è stato. Non ho sentito riferire nell'aula i temi che mi avrebbero potuto portare ad utilizzare meglio gli ultimi tre mesi della legislatura. Senza alcun dramma rivendico con orgoglio il grande lavoro fatto dal centrosinistra, mettendo al centro l'interesse della Sardegna senza tirare a campare o, a spese di tutti i sardi, cercare il facile consenso. Nel momento in cui non possiamo proseguire al meglio, diamo la parola ai sardi: intorno al loro giudizio, rinsalderemo un centrosinistra con nuova lena e nuova voglia di ripartire. Una coalizione di governo che sarà più forte, più coesa, e potrà ridare slancio a un programma e a una alleanza. Si andrà al voto rapidamente, e la campagna elettorale non sarà a spese dei sardi." 

"Stanotte dormirò bene perché so che ho speso questi anni cercando sempre di dare il meglio di me stesso, anteponendo a tutto gli interessi dei sardi. So che domani, quando riconsegnerò le chiavi, lascierò una Regione senza scheletri nell'armadio, senza una tv in ogni stanza ma con più computer, una Regione più moderna con delle regole certe e con un bilancio risanato. Ridiamo la parola ai sardi in modo che siano loro a giudicare cosa è stato fatto bene e cosa poteva essere fatto meglio". 

"Lascio una Regione con una pienezza di risorse come mai prima. Da dopodomani sarò in giro per tutti i paesi della Sardegna per riproporre le differenze, le linee di demarcazione. Andrò a parlare di scuola pubblica, di sanità pubblica che funziona e non di sanità privata che non funziona, non di metri cubi di costruzioni in più, ma di ragazzi con maggior cultura. Due modelli contrari si fronteggiano: è ora di chiedere ai sardi di scegliere. Ringrazio per l’onore che mi è capitato in questa vita, e faccio i migliori auguri alla Sardegna e ai sardi, i migliori auguri a tutti voi".

Dal sito di Renato Soru: http://www.renatosoru.it

sabato 27 dicembre 2008

Un'augurio


Roger Heston (o chi vuoi tu, dice Arturo)

Quante volte Ernest Hyde ed io
abbiamo discusso del libero arbitrio!
La mia metafora preferita era la vacca di Pricket
che pascolava legata, e circolava
quanto glielo consentiva la fune.
Un giorno che così discutevamo, guardando la mucca
che tirava la fune per allargare lo spazio
che era ormai nudo d'erba,
il piolo saltò e, testa bassa,
quella ci corse addosso.
"E questo? non è libero arbitrio?" disse Ernest fuggendo di corsa.
Io caddi sotto una cornata.

da Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters

mercoledì 24 dicembre 2008

Liberamente tratto da "Canto di Natale" di Charles Dickens

 Il terzo spirito (il Natale Futuro) si presenta come una figura altissima, avvolta da un nero mantello e un cappuccio da cui nulla traspare se non una mano che sporge da una manica. Invano Silvio chiede che parli, la figura è silenziosa, e lo guida solo con un dito. Siamo ancora ad Arcore , e Silvio assiste a diverse scene il cui argomento è la morte di un vecchio tiranno, deriso da tutti. Due politici del suo partito parlano del suo prossimo funerale: mentre uno (di Alleanza Nazionale) afferma di andarvi per puro dovere, l'altro (ex socialista), schernendo il  defunto, è interessato soltanto a rifarsi a sue spese con la cena gratis del funerale. Un povero padre in cassa integrazione non nasconde alla famiglia il sollievo per la sua morte perché chiunque andrà al governo, il futuro premier sarà sempre più buono di lui. In un circolo della libertài seguaci del defunto si dividono tutto quello che hanno potuto rubare in casa sua, incluse le tende del baldacchino che ne proteggevano il corpo e la camicia sottratta dal suo abito funebre: l'ammontare totale è venduto su Ebay tra le risate di tutti. Intanto un profondo dolore ha colpito il Partito Democratico Veltroni è morto di stress. È lutto profondo, dolore immenso. 

 Silvio vorrebbe sapere chi è il vecchio tanto odiato da tutti, ma quando il fantasma lo porta davanti al capezzale non osa scoprire il lenzuolo che ne ricopre interamente la salma. Silvio vede che la sua casa della libertà è stata venduta, e pure Mediaset, vorrebbe entrare, ma il fantasma indica invece un'altra direzione: Silvio entra nel cimitero, dove la mano dello spettro indica una lapide con scritto: Silvio Berlusconi! Il pentimento è completo, il messaggio è andato fino in fondo al cuore di Silvio

Silvio si ritrova nel letto e scopre che è mattina presto, il Natale ha fatto il suo ingresso, glielo conferma un Capezzone che passa sotto la sua finestra. Forte della lezione ricevuta manda Capezzone  a comprare il piu' grosso tacchino in vendita al negozio li' vicino e premiandolo con una corona glielo fa portare a casa di Di Pietro quindi, sbarbato e ripulito, esce per strada salutando tutti con affabilita' e trova la forza di presentarsi a casa di Napolitano che lo aveva invitato per Natale, accolto con calore passa il piu' bel Natale della sua vita. La mattina dopo in Parlamento aspetta l'arrivo dell'opposizione che si presenta in ritardo e ancora ignara del cambiamento del premier  in un primo momento lo prende per pazzo ma Silvio li tratta da quel momento da amici, dà loro ragione su tutto, si dimette e chiede scusa a tutto il popolo.

Sdedica al volontariato e  soprattutto a Veltroni, che guarisce. Con l'opposizione e con il popolo tutto si instaura un profondo legame di amicizia. Da allora Silvio diventa una delle persone più amate, e trova finalmente la pace dell'anima.

Lo so è una favola, non accadrà mai. Ma è Natale e cosa costa sognare divertendosi un pò.

 Auguri a tutti. Facciamogli gli auguri almeno a chi stimiamo e vogliamo bene. Faccio gli auguri a Soru (perchè evita il conflitto d'interessi), a Saviano (per il coraggio e perchè regala speranza), a Gad Lerner (perchè il suo blog è aperto e lui ci mette la faccia), a tutti quelli che mi leggono soprattutto a Redentatiria.  

Non mangiate troppo che fa male e non è bello.

martedì 23 dicembre 2008

Sento odor di fregatura

Il governo propone la settimana corta per affrontare la crisi: "lavorare meno pur di lavorare tutti". Era il cavallo di battaglia di Bertinotti nel fatidico 1998, l'anno in cui la sinistra si fece male, male davvero. Cadde il primo governo Prodi, quello più popolare, quello che avrebbe potuto allontanare una volta per tutte Berlusconi dalla politica. Ricordiamo tutti come andò a finire. La stiamo pagando ancora adesso.
In linea di principio lavorare meno lavorare tutti è uno slogan bellissimo se rivolto a migliorare la qualità della vita, è ineccepibile come spirito di sacrificio, di solidarietà per non mettere sulla strada migliaia di lavoratori con le loro famiglie.
Però.
Comiciamo con il dire che una proposta così forte, richiedere sacrifici e solidarietà, dovrebbe essere avanzata da una classe politica credibile, autorevole ed onesta.
Per credibile, autorevole ed onesta intendo una classe politica che cominci a dare il buon esempio, basterebbe poco.
La casta dovrebbe: ridurre privilegi, indennità parlamentari e di carica, auto blu, dimissioni anche se solo sfiorati dal sospetto.
Bisognerebbe istituire una imposta di solidarietà a chi guadagna oltre i 100.000 euro.
Bisognerebbe tassare le rendite finanziarie come negli altri paesei europei.
Dovrebbe lavorare, il governo, ad un serio programma di sviluppo rivolto a sostenere le cose che in Italia sappiamo fare e fare bene (invece taglia sulla cultura per esempio).
Fatto questo possiamo parlarne.
Perchè altrimenti ci vedo la bufala oppure la trappola.
 
Lbufala perchè sarà il solito proclama, si incontreranno governo e sindacati, le posizioni saranno distanti e non se ne farà niente. Su tutte le TV, Capezzone Globe Trotter, Bonaiuti e Quagliarella ci diranno: visto? noi avevamo l'idea, ma un sindacato ancorato a vecchi schemi non ci stava. Si assuma Epifani la responsabilità dei licenziamenti.
La trappola, secondo me l'ipotesi  più verosimile, sarà la riduzione di fatto dei salari. Non ci sono più soldi per la cassa integrazione. O si licenzia oppure si riduce lo stipendio. Tenete presente che la proposta arriva da Sacconi, quello che aveva parlato di rischio bancarotta.
E sapete chi comincerà a mettere in pratica questa bella idea? 
Ma Brunetta Little Genius, chi altrimenti. Brunetta ridurrà l'orario dei dipendenti pubblici diminuendo in porporzione lo stipendio.  Un giorno di lavoro in meno alla settimana sono tanti tanti soldi risparmiati dallo stato, pensateci.
I dipendenti pubblici, avranno, scusate la battuta, orario e stipendio a misura di ministro: pocket, tascabile.
 
Così il paese muore, lentamente muore.

PS: ricordate di scaricarvi il calendarietto e di diffonderlo.

lunedì 22 dicembre 2008

Calendarietto

 Ho pensato ad un regalino, un regalino da dedicare a chi mi viene a trovare, anche per caso.
Sotto il titolo ci sono due link per scaricare un calendarietto, quelli piccoli da scrivania.
Adesso tutti fanno calendari: attrici, attori, nullità, cantanti, calciatori, segretarie, commesse, preti, frati (forse sono stati i primi), barbieri (quelli profumati), vigilesse, macellai, droghieri, politici...tutti insomma.
Mi son detto perchè io no? Calma e tranquilli non ci sono io, ci mancherebbe.
Il calendario l'ho dedicato ad una cosa a rischio, una cosa importante, una cosa che vogliono modificare in modo da adattarla alle esigenze di pochi e non dei tanti. La vogliono modificare anche se è costata il sacrificio di molti.
Avete capito? Forse si se avete già letto il link. 
Sono dodici gli articoli della NOSTRA COSTITUZIONE, della prima parte quella dei PRINCIPI FONDAMENTALI. Come i mesi dell'anno, ed allora ecco il calendarietto.
Stampate, ritagliate ed ultilizzate un contenitore per CD. Oppure leggetela, oppure inviatela.
Insomma fate cosa volete, ma difendetela. 

PS: se trovati errori segnalatemeli.

sabato 20 dicembre 2008

Sangue pazzo

Le famiglie reali si imparentavano tra loro combinando matrimoni tra le varie case reali. Il Re di Francia impalmava la figlia del Re d'Austria, la figlia del Re Savoia sposava il Re di Grecia. Diventavano tutti parenti tra loro e le guerre erano tra cugini, come un pranzo di natale tra parenti riuscito male.
Non c'era ricambio sanguigno, non c'era un rinnovamento cerebrale ed a volte si arrivava alla follia.

Sta capitando la stessa cosa ai nostri politici. Vanno negli stessi ristoranti, dallo stesso barbiere, negli stessi studi televisivi, cambiano partito ed idee con sconcertante facilità.
Girano intorno ai palazzi del potere e dell'audience. Frequentano gli stessi club, coltivano le stesse passioni, vanno insieme allo stadio.
Volano sugli stessi arei e viaggiano sugli stessi treni. Si fanno corrompere dallo stesso corruttore.

Ma il mondo reale è altrove.

Poi si meravigliano se cala l'affluenza alle urne, se la Lega sale nei consensi e convocano riunioni straordinarie.
Anche questa è una forma di follia, una forma di follia che porta al suicidio collettivo.
La cura ci sarebbe: cambiare frequentazioni, cambiare abitudine e andare dal barbiere od al bar della città dove si risiede e si viene votati.
Speriamo.

mercoledì 17 dicembre 2008

Mio Zio

Ho letto su  http://nonleggerlo.blogspot.com/2008/12/un-giorno-di-ordinaria-ferrovia.html una storia di ritardi ferroviari, disservizi ed arroganza di capitreni. Questa storia mi ha ricordato mio zio.
Mio zio assomigliava a Jean Gabin. Faceva il ferroviere, gestiva una squadra di cantonieri che aveva il compito di tenere in ordine le linee ferroviarie. Era bolognese ed era naturalmente comunista. Ricordo il rito della preparazione delle lasagne, ricordo quando leggeva tutto assorto L'Unità e Rinascita.
Il suo lavoro lo aveva portato ad abitare nelle piccole stazioncine ferroviarie dei piccoli comuni o delle frazioni. In Puglia ed in Piemonte. Ricordo le vacanze passate da lui quando mi faceva chiudere ed aprire i passaggi a livello mettendomi in testa il cappello da ferroviere. 
Ricordo le corse sui binari con i carrelli, quelli a mano che si vedevono nelle comiche di Buster Keaton o nei vecchi film western. Ricordo le gite in treno, viaggiando gratis, in terza classe (e si c'era la terza classe) con mio cugino. Ricordo le fughe, sempre con mio cugino, con la vespa 150 di mio zio.  Ricordo una alluvione, mio zio e la sua squadra giorno e notte a lavorare. Ricordo le gite in treno, viaggiando gratis, in terza classe (e si c'era la terza classe) con mio cugino. 
Mio zio era comunista, mio padre invece era decisamente sul fonte opposto. Si rispettavano e si volevano bene. Erano due persone oneste e leali. Perchè avevano una guerra in comune uno in Africa e l'altro in Russia. Avevano in comune una pausa di guerra quando avevano conosciuto  in un bel posto di mare due sorelle che poi avevano sposato. Due matrimoni molto sobri visti i tempi.
Mio zio era talmente comunista che diventava segretario della locale sezione del PC ad ogni trasferimento. E morto dopo pochi anni il pensionamento in un piccolo comune del Biellese ... da segretario del PC.
Adesso i treni passano veloci e non si fermano più dove abitava mio zio. I ferrovieri adesso chissà chi votano. 
Mio zio ferroviere con queste ferrovie non ha niente da spartire.
Allora ti viene nostalgia, se non dell'epoca sicuramente delle persone.

martedì 16 dicembre 2008

Resa incondizionata

Il dramma non è perdere le elezioni, ci sta, è la democrazia.
Il dramma è l'astensione che, credo, per la prima volta ha colpito a sinistra: al primo turno.
Questi signori hanno dato il paese in mano a Berlusconi & co. E' resa senza l'onore delle armi.

Grazie eh!

sabato 13 dicembre 2008

Una storia "Speciale" (dedicata a Redentatiria)

Mio fratello aveva un compagno di liceo un po’ particolare, era talmente fuori di testa che lo chiamavano “Sette Cervelli”. Uno non bastava a gestire tutte le goliardate che combinava. Ricordo la preparazione all’esame di maturità, il sette cervelli  e mio fratello preparavano bigliettini di appunti da nascondere ovunque: nelle scatole di cerini, nei polsini, nei pacchetti di caramelle e sigarette e ovunque ci fosse un piccolo spazio per occultarli. Io invece, di nove anni più piccolo, in cambio del divertimento (guardarli) dovevo preparare loro succulenti panini a base di pomodori ciliegini, mozzarelle ed un fantastico olio pugliese.

Presa la maturità, la Bastiglia sarebbe stata più facile, mio fratello tentò l’Università ed il Sette Cervelli si arruolò in aviazione.

Dopo un’inizio come ufficiale pilota sui caccia il Sette fu trasferito alla base aerea di Bari Palese come elicotterista. Pare ne avesse combinate di cotte e di crude sui caccia dell’aviazione.

Il Sette Cervelli si senti declassato, ma durò poco. Bari dista pochi chilometri dalla cittadina di origine del Sette Cervelli, quella dove si preparavano i bigliettini e si mangiavano i panini. Il Sette allora vide tutti i vantaggi del trasferimento.

Al mattino decollava da Bari Palese e faceva rotta su Ruvo di Puglia posandosi sul tetto di casa sua. Scendeva e si recava a fare la spesa: pane, pomodorini e mozzarelle in tutte le sue forme. Un utilizzo privato di un bene dello stato, ma per pochi chilometri: solo una trentina. Immagino che ricambiava il silenzio complice dei suoi superiori condividendo le leccornie che comprava. 

Questa storia mi è ritornata in mente leggendo dell’indagine sull’ex Generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale.

Non c’è confronto con la storia del Sette Cervelli.

 Lo Speciale era veramente speciale: utilizzava aerei che dovevano pattugliare le coste invece di un semplce elicottero,  si procurava pesce fresco invece delle mozzarelle, le quantità erano molto ma molto superiori, i chilometri erano centinaia e non i trenta del Sette Cervelli. Uno abusava del potere l’altro lo sfidava.

E poi lo Speciale era un Generale della Guardia di Finanza e si sa che i finanzieri devono essere ligi ed osservanti delle leggi. Gli aviatori un po’ matti lo sono di natura.

Questa storia si conclude per il Sette Cervelli che ora si gode la pensione e le mozzarelle, ma continua per lo Speciale. 

Il Generale Speciale invece di essere degradato ed allontanato dalla GdF è  stato premiato. Messo in lista da Berlusconi, è stato eletto deputato.  Evidentemente le Spigole erano veramente buone. Evidentemente questo è il paese dei furbi e di chi abusa del potere.

 Ma si sa non è il primo ufficiale della Guardia di Finanza a diventare deputato grazie a Silvio Berlusconi. Vorrà dire qualcosa?

PS:  se vi capita andate a visitare Ruvo di Puglia. E’ una bellissima cittadina a 37 km (via terra) da Bari. Le mozzarelle, e non solo, sono veramente buone. Nei miei link trovate la Pro Loco.

venerdì 12 dicembre 2008

Dignitas personae

Un documento che mette nero su bianco i limiti e i paletti posti dal Vaticano sui temi della bioetica, partendo dal presupposto che "l'embrione ha fin dall'inizio la dignità propria della persona".


Caro Embry approfitta finchè puoi perchè poi potresti perderla la dignità.

Avevo pensato di inserire l'immagine di qualche noto politico, ma non volevo esagerare e turbare la sensibilità dei lettori di questo blog.

giovedì 11 dicembre 2008

5 babbi natale di cui 3 piccoli

Cinque babbi natale si stanno arrampicando per entrare in casa. Due di "statura" normale sono aggrappati al balcone. Tre piccoli, forse cinesi, sono appesi al muro e sembrano in procinto, con una manovra aggirante, di superare i due sul balcone che sono appesantiti da un benessere recente.

Ma i consumi si sono ridotti ed anche le letterine spedite in Lapponia hanno richieste modeste. Molti non le hanno neanche spedite, si sa i francobolli costano. Molte letterine hanno perso le decorazioni e sono semplici fogli di carta. In molte letterine si chiede ai babbi natale un lavoro nuovo e più sicuro per il papà e la mamma. Qualche bambino cinicamente e con molto senso pratico ha chiesto la possibilità di rottamare gli attuali genitori per averne di nuovi e benestanti. Chi è ricco continua ad avere il babbo natale personale e dedicato e chiede cosa vuole, con questa storia non c'entra.

La crisi si sente anche in Lapponia. Fino allo scorso anno i babbi natale si accordavono per suddiversi il mercato: tu ti fai l'Italia, tu la Francia, tu che sei piccolo ti fai l'Africa e puoi fartela anche da solo, e così via.

Adesso invece c'è concorrenza, i babbi natali si sfidano per arrivare prima degli altri. Chi ce la fa mantiene il posto di lavoro, il costume, le renne e la slitta. Ed ancora un anno è garantito, anche se il lavoro è duro, precario e soprattutto poco sicuro. Niente di strano se un babbo natale cade da una ringhiera a 5° piano e ci rimane secco lasciando le renne in lacrime.

Però che tristi questi babbi natali arrampicatori, quasi quasi peferisco la befana!

mercoledì 10 dicembre 2008

Nevica, come nevica

Quanto nevica...


Nevica sulla crisi
Nevica sui licenziamenti
Nevica sugli incidenti sul lavoro
Nevica sul Partito Democratico
Nevica su Berlusconi che è coperto dal lodo Alfano
Nevica su Schifani che è coperto dal lodo Alfano
Nevica su Fini i che è coperto dal lodo Alfano
Nevica sui parlamentari che tanto ombrello e galosce se le possono permettere
Nevica su Emilio Fede tanto è colpa dell'opposizione se fai la coda ed è merito del governo se vai a sciare
Nevica su Bruno Vespa che fa il miele con il governo
Nevica al Sud
Nevica al Centro
Nevica al Nord che Chiamparino vuole una neve democratica e del Nord
Nevica e che me frega c'ho il suv
Nevica sui pronto scoccorso che se sei clandestino e stai male la lega dice cazzi tuoi
Nevica sulle moschee che non si costruiscono così te le fai nel garage e poi ti incazzi e magari diventi terrorista
Nevica in Iraq che Bush s'è sbagliato ed ha chiesto scusa
Nevica in Iraq che i morti ammazzati hanno detto a Bush ma figurati tanto si deve morire
Nevica negli USA che i parenti dei soldati uccisi hanno detto a Bush non si nasce imparati, capita di sbagliare
Nevica negli USA, tanto, che Obama ha detto alle aziende ti aiuto però tu cambi
Nevica
Nevica
Nevica in Italia e basta

Aggiungi i tuoi Nevica nei commenti

lunedì 8 dicembre 2008

ThyssenKrupp

Siamo all'anniversario del rogo della Thyssen di Torino, una azienda che stava per chiudere e quindi non bisognava spendere, neanche in sicurezza.
In TV ed altrove tutti a commemorare salvo poi tutti (quasi) cancellare dall'agenda l'appuntamento: ci rivediamo il prossimo anno o alla prossima che capiterà.

Domani lunedi 9 ne discuterà Gad Lerner a Torino su LA7, poi segurà il film di Mimmo Calopresti, “La fabbrica dei tedeschi”. Conoscendo Lerner non penso che sarà una semplice commemorazione.
Intanto i morti sul lavoro nel 2008 sono, dato aggiornato oggi dal sito http://www.cadutisullavoro.it/ , 987, aggiungiamo 24.678 invalidi e 987.158 infortuni!

Impressiona, vero?

E se cominciassimo ad applicare la legge?

Sapete cosa vuol dire dumping? Letteralmente svendendo. In soldoni concorrenza sleale e vendere al di sotto dei costi, vendere al di sotto dei costi vuol dire, oltre ad evadere le tasse, risparmiare sui "costi inutili". Per esempio la sicurezza.

Liberismo Liberismo Liberismo! Alè!

venerdì 5 dicembre 2008

Etica e privilegi

Se i nostri parlamentari (952) si accontentassero di soli 10.000,oo al mese si potrebbero pagare 6.500 stipendi da 1.300,oo .

Restiamo in attesa di una proposta di legge, di uno scatto di dignità.
Lo pretendiamo dal PD e magari anche dall'IDV.
Sarebbe bello insieme.
E potrebbero farlo anche i ministri, i sottosegretari, i consiglieri regionali.

mercoledì 3 dicembre 2008

Ma il PD è morto o è in coma? La Commedia.

Stenterello Veltroni si barcamena nel suo ruolo di leader di un partito frazionato e fazionato.

Narcisino Rutellino come una novella Maria Goretti rifugge dal PSE e sogna l'ardente Casini
Gianduja Chiamparino (bravo sindaco per carità) sogna il PD del Nord insieme a Barbanera Cacciari.
Scaramouche D'Alema vuole ritornare ad occuparsi del Partito e mandare in Africa Stenterello Veltroni.
Colombina Binetti sogna il PD Cattolico Apostolico Romano
Arlecchino Villari vuol essere servitor di due padroni (uno di più)
Spezzaferro Fassino ha aderito al PSE (orrore!)

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