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“Alla mia sinistra” di Federico
Rampini. Così Federico
Rampini chiude il secondo capitolo, “la
mia Asia e le illusioni perdute della globalizzazione”:
“Una
cosa che mi è sempre piaciuta della sinistra, dei suoi pensatori, da Marx a
Gramsci, una ragione per cui mi ostino a definirmi di sinistra, è quell’idea
ottimista della Storia. La Storia siamo noi, nel senso che possiamo influire
sul corso degli eventi. E riusciamo a farlo, se troviamo una narrazione comune che tenga insieme i bisogni e le aspirazioni
non di una sola categoria, non di una sola nazione, ma dell’umanità intera.
Essere di sinistra vuol dire inseguire un progetto che possa far bene all’Asia
e all’Africa mentre fa bene a noi; perché un progetto simile deve esistere,
altrimenti l’umanità è condannata a ripetere cicli di errori e di tragedie”.
E’ un libro che consiglio. A
sinistra.
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