martedì 1 novembre 2011

Nè Big né Bang


Ho dato una lettura alle 100 idee di Renzi: alcune già sentite, altre già nelle proposte programmatiche del PD. 
A prescindere dalla simpatia o antipatia, dall’approccio più manageriale che politico del giovane sindaco di Firenze, la delusione nasce dal fatto che dalla Leopolda non arriva niente di sconvolgentemente rivoluzionario come il nome dell'evento poteva lasciar immaginare. Né Big né Bang.
Io sarei partito dall’analisi: dall’altro giorno gli abitanti del pianeta sono sette miliardi; la crisi economica è grave e non s’intravede via d’uscita; il paese Italia è in crisi morale e di fiducia nelle istituzioni; il disastro delle Cinque Terre, patrimonio dell’umanità, è l’ennesima metafora sul disastro del paese; l’Europa non ha un governo politico in grado di decidere; aumenta il divario tra ricchi e gli altri. E così via.
Io al posto di Renzi sarei partito dalla meta, dalla società che immaginiamo, che immaginiamo per tutti.  Anche per i cosiddetti garantiti e persino per i dipendenti pubblici. Guarda un po'. Poi a scendere sarei anche arrivato all’IRAP. Non prima.
Avrei immaginato il Welfare.
Avrei immaginato gli Stati Uniti d’Europa.
Avrei immaginato un tetto alle retribuzione pubbliche e anche private però.
Avrei immaginato di abolire le stock option e le super liquidazioni.
Ecc. ecc.

Avrei provato a volare alto. A fare Big e anche Bang.

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