Ho dato una lettura alle 100 idee di Renzi: alcune già
sentite, altre già nelle proposte programmatiche del PD.
A prescindere dalla simpatia o antipatia, dall’approccio più
manageriale che politico del giovane sindaco di Firenze, la delusione nasce dal
fatto che dalla Leopolda non arriva niente di sconvolgentemente rivoluzionario come il nome dell'evento poteva lasciar immaginare. Né Big né Bang.
Io sarei partito dall’analisi: dall’altro giorno gli
abitanti del pianeta sono sette miliardi; la crisi economica è grave e non
s’intravede via d’uscita; il paese Italia è in crisi morale e di fiducia nelle
istituzioni; il disastro delle Cinque Terre, patrimonio dell’umanità, è
l’ennesima metafora sul disastro del paese; l’Europa non ha un governo politico
in grado di decidere; aumenta il divario tra ricchi e gli altri. E così via.
Io al posto di Renzi sarei partito dalla meta, dalla società
che immaginiamo, che immaginiamo per tutti. Anche per i cosiddetti garantiti e persino per
i dipendenti pubblici. Guarda un po'. Poi a scendere sarei anche arrivato all’IRAP. Non prima.
Avrei immaginato il Welfare.
Avrei immaginato gli Stati Uniti d’Europa.
Avrei immaginato un tetto alle retribuzione pubbliche e
anche private però.
Avrei immaginato di abolire le stock option e le super
liquidazioni.
Ecc. ecc.
Avrei provato a volare alto. A fare Big e anche Bang.
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