Lo stato delle cose non cambia senza partecipazione attiva: se non ci sei, non esisti; se non urli non ti ascoltano; se non voti non ti calcolano. La gestione delle cose, del governo delle cose, è roba per pochi intimi che quella gestione non molleranno mai. Cominciamo con le primarie a Torino, andiamo in tanti a votare.
Partecipiamo, invadiamo, urliamo: esistiamo.
Stare a guardare dalla finestra consuma i gomiti e dopo un po’ annebbia la vista.
Fuori c’è un omicidio in corso e la vittima è la democrazia, non è solo sesso a pagamento
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